Samantha De Bortoli

Samantha De Bortoli

Sensibilizzare i cittadini sui rischi del fiume Piave e ricordare il divieto di balneazione già esistente per tutelare la comunità: la Provincia di Treviso ha chiesto alle Associazioni Ittico-Venatorie già attive sul territorio per l’attività di vigilanza lungo l’area fluviale, coordinate dalla Polizia Provinciale, di collaborare alle attività di informazione già avviate nelle scorse settimane, su impulso della Prefettura di Treviso, mettendosi a disposizione, su base volontaria, con l’obiettivo di diffondere maggiore consapevolezza sui pericoli idraulici del fiume che impongono di vietare l’entrata in acqua.

A seguito dei drammatici eventi che nelle scorse settimane si sono consumati lungo il fiume Piave, causando la tragica scomparsa di cittadini che, non rispettando il divieto di balneazione vigente, sono entrati nelle acque del fiume perdendo la vita, negli ultimi mesi è stato convocato e formato dalla Prefettura di Treviso un tavolo di lavoro, con il coinvolgimento della Regione Veneto, dell’Autorità di bacino Distrettuale delle Alpi Orientali, della Provincia e dei Comuni rivieraschi, per incrementare le attività di sensibilizzazione da rivolgere alla cittadinanza sui rischi dell’ambiente fluviale. Proprio con l’obiettivo di rispondere celermente a questa emergenza e grazie a quanto emerso dal confronto con tutti gli Enti coinvolti, la Provincia di Treviso si è da subito attivata, con la volontà di sostenere i Comuni nelle attività di divulgazione ai cittadini, realizzando una campagna di comunicazione in italiano e in inglese (già diffusa online) sul divieto di balneazione, sulle norme di riferimento e soprattutto sui pericoli idraulici del fiume che impongono di vietare l’entrata in acqua.

Hanno partecipato alla conferenza Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso, Alessandro Sallusto, viceprefetto vicario di Treviso, Tommaso Cappuccio di FIPSAS (Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquea), Carlo Torresan di FIDC (Federazione Italiana della caccia) e Paolo Maggion dell’Associazione Nazionale Libera caccia.

“Naturalmente l’obiettivo prioritario di tutte le attività sinora svolte è quello di raggiungere quanti più cittadini possibili, di tutte le età, per impedire che tragici episodi possano verificarsi ancora – spiega Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso - è con questo spirito che la Provincia ha contattato le Associazioni ittico-venatorie, tramite gli Agenti di Polizia Provinciale: le Guardie volontarie hanno alle spalle una consolidata conoscenza delle caratteristiche dell’ambiente fluviale, connessa alle attività di controllo ittico-venatorie che già svolgono in tutto il territorio. Proprio nell’ambito di queste attività, abbiamo chiesto alle Associazioni la disponibilità a collaborare, su base volontaria, per aumentare la vigilanza lungo l’asta del fiume Piave intensificando così, in particolare durante il corso dei mesi estivi e in vista delle vacanze di Ferragosto, il presidio dell’area a tutela della popolazione, dando un importante e attivo contributo nella rete di sensibilizzazione rivolta ai cittadini sui rischi del Piave, nonché sul divieto di balneazione già esistente. Invito che è stato accolto con grande sensibilità e vicinanza: per questo ringrazio davvero le Associazioni e tutte le Guardie volontarie, 314 in tutta la provincia, che vorranno mettersi a disposizione”.

“La collaborazione delle Guardie volontarie delle Associazioni ittico-venatorie è un’ulteriore attività di sensibilizzazione positiva per diffondere maggiore consapevolezza sui rischi del fiume e sul divieto di balneazione vigente – spiega Alessandro Sallusto, viceprefetto vicario di Treviso – troviamo che questa iniziativa della Provincia di coinvolgere gli associati che già svolgono attività di vigilanza lungo il Piave, e che dunque conoscono bene le insidie dell’ambiente fluviale, sia sicuramente uno strumento in più, a scopo puramente informativo e non sanzionatorio, a salvaguardia dei cittadini”.

"Ci mettiamo a disposizione e ringraziamo la Provincia per la collaborazione – continua Tommaso Cappuccio di FIPSAS - purtroppo sappiamo che i divieti nel Piave e non solo, anche in altri fiumi, non vengono rispettati e quindi è giunto il momento di tornare a fare sensibilizzazione, come Fipsas stiamo pensando di allestire proprio delle postazioni fisse informative".

"Siamo circa un centinaio e ci mettiamo volentieri a disposizione – prosegue Carlo Torresan di FIDC - non per applicare sanzioni; siamo comunque volontari in divisa e questo è già un deterrente, quindi contiamo di fare la nostra parte per sensibilizzare e diffondere il materiale informativo".

"Siamo a disposizione con le nostre 50 guardie - conclude Paolo Maggion dell’Associazione Nazionale Libera caccia - abbiamo già fatto una pre riunione per organizzarci e lavoreremo soprattutto in entrata, quando la gente arriva in auto nelle zone rivierasche, così da poter informare al meglio già all'arrivo".

La Polizia Provinciale ha già programmato riunioni di coordinamento per organizzare al meglio il servizio.

 

Oggi la firma ufficiale dell’atto amministrativo: in vista del nuovo anno scolastico e come preannunciato a seguito dell’ultima Assemblea dei soci dell’azienda di trasporto pubblico Mobilità di Marca, la Provincia di Treviso ricorda che è a disposizione lo “Sconto Provincia” per tutti, senza tetti massimi di ISEE, per l’acquisto di abbonamenti annuali MOM: l’Ente, infatti, mette a disposizione oltre 412.000 euro complessivi, generati dall’utile della società nel 2024, per venire incontro alle famiglie nelle spese sostenute per acquistare gli abbonamenti potendo usufruire di una riduzione da 15 a 45 euro nella rete urbana ed extraurbana, secondo uno scaglione direttamente proporzionale alla distanza percorsa (maggiore è la distanza, maggiore lo sconto, fino all’esaurimento dei 412.064 euro totali a disposizione).

“Con lo Sconto Provincia vogliamo offrire un sostegno ai cittadini e, in particolare, venire incontro alle famiglie che, in vista del prossimo anno scolastico 25/26, dovranno sostenere la spesa dell’abbonamento annuale MOM per i figli, che utilizzano i mezzi pubblici per raggiungere gli istituti scolastici – spiega Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso – vogliamo dare, dunque, un aiuto concreto e mantenere quanto avevamo promesso anni fa, quando avevamo detto che, qualora si fosse generato dell'utile, avremmo investito in toto le risorse per sostenere la cittadinanza e gli studenti, i quali costituiscono da soli circa il 90% degli utenti che comprano l’abbonamento per fruire del servizio urbano ed extraurbano”.

“L’utile registrato l’anno scorso, di 1 milione di euro, è stato distribuito proporzionalmente tra i soci: alla Provincia, socio di maggioranza, sono stati assegnati i 412.064,43 pari alla quota di partecipazione del 41% detenuta dall’ente, che abbiamo immediatamente impegnato a favore della comunità con questa iniziativa. Credo che l’utile registrato dall’azienda sia un’ulteriore dimostrazione della consolidata capacità amministrativa e della lungimiranza di MOM, unita all'ingresso di Autoguidovie che ha portato ulteriore liquidità e nuovo know-how – conclude Marcon – sono certo che questo importante risultato possa alimentare un circolo virtuoso, sia per l'azienda, anche nella gestione delle risorse umane, sia in termini di benefici per tutta la comunità, che potrà avere dei vantaggi sia nel breve termine, con le azioni strategiche che stiamo mettendo in campo come Provincia con lo Sconto sugli abbonamenti annuali, sia nel futuro, adeguando via via i servizi e l'offerta sulle nuove esigenze che emergeranno”.

Pronto intervento della Provincia di Treviso questa mattina sulla SP 141 per il crollo di materiale roccioso sulla provinciale tra Pian dea Baea e Malga Ardosetta: il tratto, al km 21, è stato immediatamente ispezionato ed ora è temporaneamente chiuso al traffico. Sono in corso infatti le valutazioni geologiche del caso per ricostruire la dinamica, probabilmente determinata dalle intense ondate di maltempo che si sono abbattute sul territorio negli scorsi giorni. Sul posto sono già operativi i tecnici della Provincia, i professionisti e le ditte incaricate per definire le modalità di intervento necessarie sul versante, al fine di limitare al massimo i disagi e tutelare in primis l’incolumità pubblica. Nelle prossime ore saranno svolte tutte le operazioni utili alla celere riapertura del tratto stradale.

In corso gli step per i sottoservizi, propedeutici all’avvio dei lavori

Superati tutti i passaggi critici per accelerare sull’avvio dei lavori di costruzione del nuovo ponte sulla SP 137 Redigole a Motta di Livenza: già l’anno scorso la Provincia, in costante contatto con il Comune, aveva approvato in linea tecnica la progettazione esecutiva e, dopo aver ottenuto lo sblocco dei fondi richiesto al Ministero per la copertura dell’aumento del costo dell’opera (dal valore complessivo di 7,092,970 euro), causato dal rincaro dei materiali a sua volta determinato dallo scenario internazionale, ha proseguito con tutti gli step necessari insieme al Genio Civile e agli Enti gestori dei sottoservizi per l’organizzazione delle fasi successive. Entro fine agosto, la progettazione esecutiva sarà definitivamente approvata e, solo a seguito delle attività propedeutiche sui sottoservizi stessi come indicato dal Genio Civile, a cura dei gestori, si svolgerà entro l’anno la gara per l’aggiudicazione del cantiere di costruzione del ponte.

L’opera ha un costo complessivo di 7 milioni di euro, che la Provincia di Treviso è riuscita a ottenere grazie alla presentazione del progetto al “Decreto Ponti” del Ministero delle Infrastrutture: il ponte aveva un costo iniziale di 5.072.730,82 euro ma, in conseguenza degli aumenti dei costi dei materiali e delle materie prime, l’importo complessivo è lievitato sino a quello attuale. A fine 2024, grazie all’immediata e tempestiva richiesta della Provincia per l’adeguamento del contributo, il Ministero ha confermato la copertura della spesa. L'intervento di ricostruzione del ponte sulla SP 137 si rende necessario poiché, a seguito di specifiche valutazioni tecniche, la struttura esistente presenta numerose criticità: in primis, di carattere idraulico, dal momento che impedisce il regolare deflusso delle acque in occasione di eventi di piena del fiume Monticano, ma anche di fruibilità, perché le sue ridotte dimensioni impongono il transito a senso unico alternato e l'attuale capacità portante consente il passaggio ai veicoli sotto le 18 tonnellate. Inoltre, la conformazione strutturale del ponte esistente non permette di realizzare un eventuale collegamento con il vicino percorso ciclo-pedonale. Nel dettaglio, il progetto del nuovo ponte prevede una struttura portante in acciaio, studiata per risolvere i problemi di sicurezza idraulica attualmente presenti, sarà più ampio rispetto al precedente in modo da consentire il doppio senso di circolazione per i veicoli, avrà una maggiore capacità portante e potrà essere appositamente collegato con i percorsi ciclo-pedonali adiacenti.

“Un’opera strategica e particolarmente complessa, che come tale richiede tutte le accortezze del caso, ma che consentirà di migliorare notevolmente la rete di collegamento e la sicurezza per tutta la comunità mottense, e non solo – spiega Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso – dopo le valutazioni del Genio Civile, si rende necessario lo spostamento dei sottoservizi, a cura degli enti gestori di competenza, secondo la modalità teleguidata in “subalveo”: un intervento particolarmente complesso, non a carico della Provincia, ma che risulta propedeutico e imprescindibile, per il quale sono state definite le procedure da seguire. Entro fine mese approveremo la progettazione esecutiva ed entro l’anno affideremo i lavori: nonostante le criticità di forza maggiore causate dai rincari dei materiali nei cantieri e lo svolgimento dei lavori delicati sui sottoservizi, programmato in questi mesi, l’obiettivo era quello di realizzare un’opera davvero attesa e significativa per tutta la comunità, e così sarà”.

“Il Ponte è un'opera tanto attesa quanto urgente per la sicurezza stradale e idrogeologica della nostra città – continua Alessandro Righi, sindaco del Comune di Motta di Livenza - L'iter come già anticipato anche in Consiglio Comunale si è allungato per l'aumento dei prezzi prima e per alcune prescrizioni tecniche poi. Un sentito ringraziamento alla Provincia e al Presidente Marcon che non hanno mai indugiato sulla realizzazione, anzi, hanno investito ancora più risorse e impegno su questa opera, cosa assolutamente non scontata. Ora dobbiamo iniziare ad armarci di grande pazienza per affrontare serenamente il periodo di cantiere con le conseguenti deviazioni che stiamo studiando. Ma di tutto questo, la cosa che conta di più è che dopo decenni di sogni e speranze il ponte diventerà una concreta realtà”.

Le opere sono necessarie a seguito della deformazione della strada per l’assestamento della struttura di sottoscarpa

La Provincia di Treviso sta intervenendo in queste ore a Fregona a seguito del deterioramento di un muro di sottoscarpa in prossimità del Km 37+450 della SP 422: per consentire l’intervento sull’infrastruttura e tutelare la sicurezza pubblica, è stato temporaneamente predisposto in corrispondenza del cantiere il senso unico alternato, regolato da semaforo, così da permettere lo svolgimento delle opere necessarie a migliorare le condizioni di staticità delle vetuste opere di sostegno. Nei prossimi giorni, compatibilmente alle condizione atmosferiche, proseguiranno i lavori e tutte le operazioni di monitoraggio a cura dei tecnici Viabilità della Provincia per limitare il più possibile i disagi.

In corso anche gli interventi per il dissesto sulla SP 37,  al Km 5+400 località Bagnolo, a San Pietro di Feletto, dove è stato istituito il senso unico alternato.
 
 
 
 
 
 
 
 

L’intervento, dal valore di 900.000 euro e strategico anche per le scuole, collega la Postumia, via Loreggia di Salvarosa e via Montebelluna

Una nuova opera di collegamento per migliorare la viabilità sulla SP 102 a Castelfranco Veneto: oggi la Provincia di Treviso e il Comune hanno inaugurato la pista ciclopedonale realizzata lungo la Postumia che connette via Loreggia di Salvarosa e via Montebelluna, un intervento che consente di mettere a disposizione della comunità un percorso protetto e ben illuminato agevolando anche gli spostamenti in prossimità della scuola media Saviane e dell’Istituto scolastico superiore Sartor. L’opera, dal valore complessivo di 900.000 euro, è stata finanziata per 250.000 euro dalla Provincia di Treviso, nell’ambito dei bandi viabilità dedicati ai Comuni per agevolarli nella realizzazione di lavori di riqualificazione viaria, e per 650.000 euro con fondi propri del Comune di Castelfranco Veneto.

Hanno partecipato alla cerimonia di inaugurazione Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso e sindaco di Castelfranco Veneto, Mary Pavin, assessore ai Lavori pubblici del Comune di Castelfranco Veneto, Nazzareno Gerolimetto, consigliere regionale, e Franco Guidolin della ditta Costruzioni Generali Postumia che svolto i lavori, insieme ai tecnici viabilità della Provincia e del Comuni che hanno seguito l’intervento. Prima del taglio del nastro, la benedizione a cura di don Domenico, parroco di Salvarosa, e, a seguire, un giro simbolico in bici delle autorità.

Nel dettaglio, le opere svolte hanno permesso di realizzare la nuova pista ciclopedonale parallela alla SP 102 e di un ulteriore tratto parallelo alla strada comunale via Loreggia di Salvarosa, di sostituire le tubazioni dell’acquedotto lungo il medesimo tratto della Postumia, di installare un nuovo impianto d’illuminazione pubblica con sorgenti luminose Led a basso consumo e di costruire anche due spazi di fermata per gli autobus, con relative fermate di protezione e attraversamento pedonale illuminato in prossimità dell’accesso all’Istituto agrario Sartor. È stato inoltre realizzato un fossato di scolo consortile e una palizzata di protezione. La progettazione e direzione lavori è stata condotta da C.E.S. Studio A.S.I s.r.l. di Montebelluna, mentre l’impresa esecutrice è stata Costruzioni Generali Postumia S.R.L. di Castelfranco Veneto.

"Oggi sono orgoglioso di inaugurare una nuova opera frutto della sinergia tra Provincia e Comune qui a Castelfranco, aggiungendo una nuova spunta sulla lunga lista di oltre 130 opere di messa in sicurezza e riqualificazione della viabilità che stiamo portando avanti in tutto il territorio in questi anni - sottolinea Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso e sindaco del Comune di Castelfranco Veneto – la pista ciclopedonale realizzata permetterà di migliorare i collegamenti per la mobilità attiva e sostenibile, mettendo a disposizione di cittadine e cittadini così come delle due comunità scolastiche in prossimità della provinciale un percorso ciclabile sicuro e opportunamente protetto. Sono particolarmente contento perché si tratta di un’ulteriore azione positiva su un tema che, come Presidente e come Sindaco, sento particolarmente caro, ovvero quello della sicurezza stradale: proprio su questo tema, oltre alle già numerose attività del Tavolo provinciale per la Sicurezza Stradale e alle competenze di tutti i soggetti membri, grazie ai quali vengono organizzati incontri ad hoc per tutte le età, ricordo che quest’anno abbiamo avviato anche un nuovo progetto, SOS Guida Sicura, grazie alla vincita di un bando promosso da UPI nazionale e finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, che ci permetterà di ampliare l’offerta formativa gratuita per le scuole superiori sulla prevenzione dagli incidenti. Credo fortemente che le opere di riqualificazione della rete viaria unite alla promozione di una maggiore consapevolezza sui potenziali rischi della strada siano fondamentali per ridurre il numero degli incidenti”.

L’analisi dell’Ufficio Statistica della Provincia sui dati del Centro di Monitoraggio: in aumento gli investimenti di pedone over 80 e le vittime fra gli under30


Da gennaio a metà luglio di quest’anno sono 21 le vittime di incidente stradale nella Marca Trevigiana, di cui 9 sono giovani sotto i 30 anni e 4 i cittadini over 80 che hanno perso la vita a causa di un investimento. Questi sono i dati provvisori elaborati dall’Ufficio Statistica della Provincia di Treviso tramite il Centro di Monitoraggio Incidenti provinciale, che, in sinergia con la Prefettura di Treviso e grazie alla rilevazione rapida dei sinistri mortali svolta dalle Forze dell’Ordine e dagli organi preposti, si occupa di monitorare l’incidentalità e analizzare l’andamento del fenomeno sul territorio.


Secondo l’analisi, aggiornata sulla base dei dati provvisori raccolti da gennaio al 15 luglio 2025, quest’anno si registra un calo significativo di vittime: sono 21 le persone rimaste drammaticamente coinvolte in un incidente mortale, mentre l’anno scorso, nel medesimo periodo, erano state 32: -11, ovvero -34% rispetto all’anno scorso. Gennaio, aprile e luglio sono ad oggi i mesi più critici, con 4 vittime registrare in ciascun mese: l’anno scorso si erano rilevati dei picchi rilevanti sempre a gennaio (9 vittime), a marzo (7 vittime) e a giugno (6 vittime).
Rispetto all’anno scorso, in questi primi 7 mesi la fascia d’età più coinvolta nei sinistri mortali è quella dei giovani under 30: 9 le vittime a oggi, ovvero il 43% del totale. Non si registrano vittime fra i cittadini tra i 51 e i 60 anni, mentre si conferma purtroppo il maggior coinvolgimento degli over 80: 5 vittime, di cui 4 decedute per investimento stradale, una dinamica che risulta in lieve aumento rispetto al 2024. La fuoriuscita, causata da distrazione e spesso dall’alta velocità, resta la prima causa di incidente mortale, soprattutto tra i più giovani. Gli orari in cui si sono verificati più sinistri fatali sono compresi tra le 11 e le 14 e tra le 15 e le 19: si registra dunque un aumento della mortalità nelle fasce del primo pomeriggio. Analizzando invece la distribuzione degli incidenti nei giorni della settimana, è il martedì il giorno più critico (5 vittime), mentre si rileva un significativo calo della mortalità il sabato (ad oggi, 1 vittima): nel 2024, i giorni con più incidenti mortali erano stati il lunedì (8 vittime), il mercoledì e proprio il sabato (entrambi con 6 vittime).


“Un primo bilancio di questi 7 mesi mostra un significativo calo degli incidenti mortali: -34% rispetto allo stesso periodo l’anno scorso - commenta Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso – l’attività del Centro di Monitoraggio della Provincia, che si aggiorna costantemente con la Prefettura e le Forze dell’Ordine che rilevano i sinistri nel territorio, ci permette di avere un quadro completo della situazione e di attuare strategie mirate di sensibilizzazione sul tema, a seconda delle fasce d’età. Grazie al nostro nuovo progetto SOS Guida Sicura abbiamo ottenuto 100.000 euro dal bando Mobilità Sicura promosso da UPI nazionale per implementare le lezioni di educazione stradale nelle scuole superiori del territorio. Partner di progetto, che vede la Provincia di Treviso capofila, sono UPI Veneto, Ulss2 Marca trevigiana, Federazione Motociclistica Italiana, Ufficio Scolastico Provinciale e Prefettura di Treviso. Questa iniziativa, affiancata alle numerose attività e incontri di sensibilizzazione promossi dal Tavolo per la Sicurezza Stradale e dagli oltre 30 membri tra Autorità, Istituzioni, Associazioni, Autoscuole e realtà attive sul tema ci permette di coprire ad ampio raggio il territorio offrendo alla comunità importanti consigli per prevenire un incidente ed evitare i rischi, ricordando l’urgenza di rispettare il Codice della Strada. Le rilevazioni nel corso dei decenni ci dicono che l’incidentalità mortale, rispetto agli anni Novanta, si è dimezzata, e questo è frutto delle molteplici azioni che vengono messe in campo per informare la cittadinanza e renderla più consapevole. Continueremo naturalmente su questa linea e, da settembre, tramite SOS Guida Sicura, riprenderemo ancor più numerose le lezioni didattiche nelle scuole superiori”.

Oggi il nuovo vertice al Sant’Artemio per definire le attività di informazione e ribadire il divieto di balneazione già in vigore sul fiume Piave: Regione, Autorità di Bacino Alpi Orientali, Provincia e Prefettura di Treviso hanno incontrato i Comuni per presentazione la prima proposta di un kit di comunicazione “salva vite” che evidenzia i divieti esistenti per la cittadinanza, già normati dai Piani regionali e dell’Autorità di Bacino, determinati dai rischi idraulici che le aree fluviali presentano per conformazione naturale.

Sulla base di questa prima campagna proposta, ideata sulla linea del progetto “Io,Tu,Noi, Il Piave – Conoscerlo, viverlo, curarlo” promosso dall’Autorità di Bacino distrettuali delle Alpi Orientali, dalla Regione e dal Ministero dell’Ambiente, si sono raccolte le osservazioni dei Comuni e nei prossimi giorni il kit definitivo sarà inviato a tutte le Amministrazioni della Provincia di Treviso e limitrofe fuori Provincia.

Hanno preso parte all’incontro Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso, Angelo Sidoti, prefetto di Treviso, Marina Colaizzi, segretario generale dell’Autorità di Bacino Alpi Orientali, Gianpaolo Bottacin, assessore all’Ambiente e alla Protezione Civile della Regione Veneto, Silvia Rizzardi, referente ARPAV, la Questura di Treviso, i Comuni di Breda di Piave, sindaco Cristiano Mosole, Maserada sul Piave, sindaco Lamberto Marini, Nervesa della Battaglia, sindaca Mara Fontebasso, Pederobba, sindaco Marco Turato, Ponte di Piave, sindaca Paola Roma, San Biagio di Callalta, sindaca Valentina Pillon, San Polo di Piave, sindaco Nicola Fantuzzi, Spresiano, sindaco Marco Della Pietra, Susegana, assessore Alessandro Pettenò (referente delegato anche dai Comuni di Mareno di Piave e di Santa Lucia di Piave), e Volpago del Montello, delegato ag. Giacomo Visentin.

“Oggi abbiamo proposto ai Comuni un kit di Comunicazione finalizzato a evidenziare il divieto di entrare in acqua, dal momento che il Piave, per la sua stessa natura fluviale, presenta una serie di caratteristiche intrinseche pericolose che, come ha ricordato l’Autorità di Bacino, la Regione e la Prefettura, impongono di vietare la balneazione – spiega Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso – l’effetto risucchio, le correnti a forte velocità e imprevedibili, i sifoni, ovvero passaggi sott’acqua che possono risucchiare una persona, le basse temperature che possono provocare sbalzi termici corporei molto gravi sono gli elementi di base su cui puntare per informare correttamente la comunità e renderla più consapevole sul perché esiste il divieto di farsi il bagno. Alla luce dell’incontro, lavoreremo con i nostri Uffici in questi giorni per definire gli ultimi dettagli della campagna e poi invieremo a tutti i Comuni del territorio provinciale e anche ai limitrofi un kit pronto all’uso, composto da locandine informative, grafiche e video per i social e per la segnaletica da apporre in prossimità del fiume”.

“La diffusione di una campagna informativa sui pericoli del Piave e, in generale, dei fiumi, agevola contestualmente anche la predisposizione di avvisi specifici che ricordano alla cittadinanza e ai coloro che frequentano l’area fluviale i divieti già esistenti – sottolinea Angelo Sidoti, prefetto di Treviso – oltre alle linee guida indicate nelle locandine e nelle grafiche ad hoc che saranno realizzate per i canali social istituzionali, con i tempi congrui sarà prodotta anche una cartellonistica in più lingue, di impatto e di semplice consultazione, che dia maggiore evidenza del divieto di entrare in acqua e dei pericoli correlati al non rispetto delle norme vigenti”.

“Ricordo che tutti i fiumi in Veneto sono pericolosi perché sono caratterizzati da un regime torrentizio: questo significa che possono variare la propria portata in pochissimo tempo e, per di più, hanno un fondo mobile, che comporta un cambio morfologico repentino e quotidiano della conformazione dei fondali – evidenza Gianpaolo Bottacin, assessore all’Ambiente e alla Protezione Civile della Regione Veneto - Il primo passo per rendere consapevole la comunità sui pericoli dei fiumi e, dunque, sul perché la balneazione è vietata, è agire su un piano culturale: è necessario conoscere il pericolo per cercare di non esporsi al pericolo stesso. Lo dimostrano anche le campagne di sensibilizzazione sulle strade: pur essendo il tema degli incidenti ancora molto delicato, nel corso del tempo i dati ci dicono che gli incidenti mortali si sono dimezzati rispetto a qualche decennio fa: questo significa che fare informazione permette di ottenere dei risultati significativi e, ai cittadini, di evitare di esporsi al rischio”.

Oltre alla campagna di comunicazione che partirà a breve, sono in corso gli approfondimenti giuridici del caso per chiarire le modalità che i Comuni possono seguire nella formulazione dei divieti e relative sanzioni.

Il contributo è dedicato ai privati per rimuovere e smaltire le coperture in abitazioni, edifici di culto e sedi di associazioni senza scopo di lucro

Proseguono le attività della Provincia di Treviso per incentivare azioni che tutelino la salubrità ambientale e riducano l’impatto sul territorio: l’Ente ha pubblicato un nuovo bando con 200.000 euro di contributi dedicati a privati cittadini per agevolare la rimozione e lo smaltimento di tetti in amianto da abitazioni, edifici di culto e sedi di associazioni senza scopo di lucro. L’iniziativa rientra nelle attività previste dalla programmazione 2025 della Provincia nell’ambito delle funzioni in materia di valorizzazione e salvaguardia dell’ambiente. Sarà possibile presentare la propria domanda di ammissione al contributo a partire dal 1 agosto e fino al 28 novembre 2025. L’incentivo erogato sarà pari al 50% della spesa ammissibile sostenuta, fino a un massimo di 15.000 euro.

Nel dettaglio, l'intervento svolto dovrà essere effettuato esclusivamente da Ditte autorizzate iscritte all'Albo Gestori Ambientali (per le operazioni di rimozione nelle categorie 10A e 10B, per il trasporto nella categoria 5) e i rifiuti derivanti devono essere destinati a impianti autorizzati allo smaltimento di amianto. 

“In continuità con gli incentivi destinati alle piccole-medie imprese per smaltire coperture in amianto negli edifici a uso produttivo, terziario e commerciale, proseguiamo con il bando mettendo a disposizione altri 200.000 euro per la cittadinanza – spiega Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso – i cittadini potranno inviare la domanda di contributo dal 1 agosto e gli interventi devono essere effettuati e fatturati successivamente alla presentazione della domanda di ammissione. Tutti i dettagli saranno disponibili a breve sul sito della Provincia”.

“Negli ultimi anni – continua Marcon - abbiamo dedicato a cittadini, imprese e Comuni incentivi ambientali per oltre 6 milioni di euro, per promuovere buone pratiche e azioni “green” utili ad apportare un beneficio concreto alla comunità e al territorio: i 200.000 euro messi in campo per questa iniziativa sono ulteriori risorse che perseguono questo obiettivo ”.

INVIA LA TUA DOMANDA DI CONTRIBUTO, CLICCA QUI PER TUTTE LE INFORMAZIONI: BANDO AMIANTO PER PRIVATI - CONCESSIONE CONTRIBUTI PER LA RIMOZIONE E LO SMALTIMENTO DI AMIANTO DA EDIFICI DI PROPRIETA’ PRIVATA ADIBITI A USO RESIDENZIALE, DA EDIFICI DI CULTO, DA EDIFICI SEDI DI ASSOCIAZIONI SENZA SCOPO DI LUCRO O IMPRESE CESSATE.

La Regione del Veneto ha pubblicato nel BURV n. 86 del 01/07/2025 la DGR n. 659 del 17/06/2025 con il quale è stato adottato il documento relativo alla definizione degli Ambiti Territoriali e Organizzativi Ottimali di Protezione Civile.

Il documento è disponibile per la consultazione sul sito internet istituzionale della Regione al link: https://www.regione.veneto.it/web/protezione-civile/pianificazione

Al fine di assicurare la partecipazione dei cittadini, singoli o associati, al processo di elaborazione della pianificazione di protezione civile e di garantirne la necessaria trasparenza, così come definito dall'art. 18, comma 2, del D.Lgs. n. 1/2018 "Codice della protezione civile" e dall'art. 12, comma 4, della Legge regionale n. 13/2022,
è possibile inviare alla Direzione Protezione Civile, Sicurezza e Polizia Locale le eventuali osservazioni mediante l’utilizzo dell’apposito modulo (Allegato D alla deliberazione) a mezzo posta elettronica certificata all’indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

La raccolta di osservazioni consente di ottimizzare la valutazione e la pianificazione delle risorse e delle attività necessarie per affrontare eventi calamitosi, considerando le specificità di ciascuna area.
In particolare, il documento definisce i dettagli sui rischi, sulla definizione delle aree di intervento, sulle modalità di coinvolgimento e gestione delle risorse nonché sul coordinamento delle operazioni di protezione civile.

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