Samantha De Bortoli

Samantha De Bortoli

Forte della lunga esperienza in materia di sicurezza stradale, e dopo i casi di incidente che hanno visto coinvolti alcuni corrieri Amazon dell'hub di Riese Pio X suscitando la preoccupazione di sindaci e amministratori locali, il presidente della Provincia di Treviso, Stefano Marcon, esprime la sua disponibilità a organizzare degli incontri di formazione aperti e dedicati anche ai corrieri che transitano nel territorio per effettuare le consegne. Le lezioni formative, che forniscono consigli pratici e utili per approcciarsi con maggiore consapevolezza e sicurezza alla guida, nel rispetto del codice della strada.

“Da oltre vent’anni la Provincia di Treviso è impegnata con attività formative e progetti dedicati alla sicurezza stradale con l’obiettivo sfidante di invertire il drammatico trend dell’incidentalità stradale che, ogni anno, provoca ancora tante, troppe vittime - spiega Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso - è fondamentale agire in questi termini con incontri specifici aperti a tutte le fasce d’età, per instillare quella consapevolezza necessaria a riconoscere i potenziali rischi di una guida disattenta e non rispettosa delle norme: comportamenti inadeguati che, anche solo assecondati per un istante, possono essere fatali. Siamo dunque a disposizione per confrontarci con i referenti Amazon e i corrieri e aprire a delle opportunità di formazione, in forma gratuita, rivolte anche a loro, così come facciamo con studenti, adulti e cittadini più anziani, rispondendo così anche alle preoccupazioni già sollevate dalle colleghe e colleghi sindaci”.

Proseguono le attività di diffusione delle buone pratiche in tema di risparmio energetico e promozione delle Comunità energetiche nel territorio provinciale: oggi, in sala Consiglio al Sant'Artemio, si è svolto un incontro a cura della Regione del Veneto , in collaborazione con la Provincia di Treviso e Associazione Comuni e Centro Studi della Marca Trevigiana , dedicato alle Amministrazioni comunali per presentare:

• il nuovo Piano Energetico Regionale,
• il portale WE-VenetoVerdeEnergia, strumento indispensabile per chi desidera costituire o partecipare a una Comunità Energetica
• gli studi preliminari condotti su 19 Comuni della Provincia di Treviso relativi alla fattibilità di realizzare una Comunità Energetica in una specifica area
• le novità urbanistiche ed edilizie sul piano normativo

 L'attività di sensibilizzazione sul tema delle CER si inserisce nell'ambito di un accordo siglato tra la Provincia e la Regione del Veneto e integra le attività di supporto e affiancamento realizzate dall'Ente per i Comuni del territorio provinciale della Marca Trevigiana: negli ultimi anni, infatti, sono stati organizzati una serie di incontri, in presenza e online, che hanno coinvolto oltre 400 partecipanti tra sindaci, delegati e tecnici, finalizzati a fornire informazioni tecniche sulle opportunità che offre la creazione di una Comunità Energetica. Inoltre, nel 2023 era stato aperto uno Sportello, con un esperto regionale incaricato, per consulenze e informazioni sulle procedure da seguire per avviare una CER, le modalità gestionali e i vantaggi per la comunità, in termini di riduzione dei consumi e dell'impatto ambientale.

Si è svolto questa mattina, nell'Auditorium del Sant'Artemio, l'evento formativo, organizzato dalla Provincia di Treviso e dall'Ufficio Scolastico Territoriale, "Mio fratello è figlio unico", a cura di Fabio Caon, docente dell’Università Ca' Foscari di Venezia: una lezione-concerto che ha offerto a studentesse e studenti un’occasione per scoprire la relazione tra creatività letteraria e musicale, affrontando in modo originale i temi del rispetto, dell’inclusione e delle pari opportunità.

Ospite sul palco lo psicologo e psicoterapeuta Jacopo Lodde, che affianca la sua attività di professionale con quella di allenatore di basket e responsabile di progetti educativi e di orientamento per giovani e famiglie. L'evento è stato patrocinato da @confindustria veneto est e sostenuto dalle organizzazioni Amiche per la Pelle e Soroptimist Treviso, entrambe parte dell'Albo provinciale delle associazioni attive in materia di pari opportunità.

L’appuntamento, che si è inserito nell’ambito delle attività svolte dall’Ente, nel corso dell’anno, in materia di pari opportunità dedicate specificatamente ai giovani, aveva come obiettivo quello di coinvolgere ragazze e ragazzi degli Istituti scolastici del territorio in modo dinamico e innovativo, intrecciando musica e parole ai fini di promuovere la cultura del rispetto nel senso più ampio del termine, quale arma di contrasto alle discriminazioni di genere, ai pregiudizi e agli stereotipi.

Partner dell’iniziativa UPI Veneto, Ulss2 Marca trevigiana, Prefettura di Treviso e Federazione Motociclistica; insieme ad ACI il lancio dell’evento Insieme per la Sicurezza

Sono 66 le vittime di incidente stradale nel 2024 nel territorio della Marca Trevigiana; 9 le persone che hanno perso la vita nei primi tre mesi del 2025, da gennaio a marzo. Questi sono i dati provvisori rilevati dal Centro di Monitoraggio Incidenti della Provincia di Treviso che, come ogni anno, stila un report per analizzare l’andamento dei sinistri mortali, le principali dinamiche di incidente e le fasce d’età che purtroppo restano maggiormente coinvolte. Con l’obiettivo di invertire questo drammatico trend, le Istituzioni, unite nelle attività di prevenzione e sensibilizzazione sul tema, anche attraverso le iniziative del Tavolo per la Sicurezza Stradale, lanciano oggi il nuovo progetto “SOS Guida Sicura”: un’iniziativa con la quale la Provincia di Treviso è risultata tra le Province vincitrici del bando nazionale “Mobilità Sicura”, promosso dall’Unione Province Italiane e finanziato dal Dipartimento per le politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Insieme alla Provincia, Ente capofila, partner del progetto sono UPI Veneto, Ulss2 Marca trevigiana, Federazione Motociclistica Italiana, Ufficio Scolastico Provinciale e Prefettura di Treviso.
Nel corso del 2025, grazie a questa nuova campagna di formazione e sensibilizzazione saranno realizzate 40 lezioni strategiche di educazione stradale, con focus sugli effetti dell’assunzione di alcol o droga, per gli studenti delle scuole superiori, sarà organizzato un “Drive camp” con simulazioni e crash test, in continuità con la prima edizione realizzata a ottobre 2024 proprio al Sant’Artemio, sarà potenziato il portale del Centro di Monitoraggio Provinciale sull'Incidentalità Stradale e lanciata una campagna di comunicazione a fumetti sui rischi alla guida correlati all’assunzione di sostanze stupefacenti e alcol. Sempre in tema di sicurezza stradale, oggi insieme alla Provincia e alle altre istituzioni presenti in conferenza stampa viene lanciata anche la 4^ edizione dell’evento “Insieme per la sicurezza”, a cura della Commissione mobilità dell’Automobile Club Treviso, che si svolgerà giovedì 27 marzo in piazzale Burchiellati: una giornata di educazione stradale rivolta agli studenti con la partecipazione di Provincia e Comune di Treviso, Prefettura, Ufficio Scolastico, Carabinieri, Polizia Stradale, Polizia locale, Vigili del fuoco, Suem118, Croce Rossa e molti altri rappresentanti istituzionali e delle Forze dell’Ordine. Ad aprire la conferenza, il ricordo del Comandante della Polizia locale di Treviso, Andrea Gallo.

Secondo l’analisi redatta dall’Ufficio di Statistica della Provincia di Treviso sulla base dei dati provvisori 2024/2025 rilevati dal Centro di Monitoraggio Provinciale degli incidenti stradali, dalla Prefettura di Treviso e dai dati ISTAT certificati 2023, l’anno scorso è stato registrato un lieve aumento dell’incidentalità, che ritorna ai livelli delle annualità 2021-2022, anni in cui si rilevavano rispettivamente 60 e 66 vittime (erano state 54, invece, nel 2023). A inasprire i dati 2024, purtroppo, gli ultimi due mesi dell’anno: sono state 9 le persone a perdere la vita in un incidente nel mese di novembre, 5 nel mese di dicembre. Si mantiene inalterata invece la forbice delle fasce d’età più coinvolte nei sinistri mortali, che vede ai due apici principalmente gli under30 (26%) e gli over60 (49%). La fuoriuscita, dovuta distrazione e all’utilizzo dello smartphone, resta sempre la prima causa d’incidente (18 vittime). Per quanti riguarda gli orari, le fasce più critiche risultano essere al mattino, dalle 8 alle 11, e nel pomeriggio, dalle 16 alle 19. Anche analizzando l’andamento degli incidenti mortali che hanno coinvolto i mezzi a due ruote, principalmente moto e biciclette, emerge come nel 59,3% dei casi le vittime sono cittadini adulti, over 50. Nel 2024 purtroppo si sono registrati anche un maggior numero di vittime tra i pedoni, per investimento stradale: si è passati dalle 3 del 2023 alle 7 del 2024.

Guardando invece al primo trimestre del 2025, emerge uno scenario piuttosto significativo: da gennaio a marzo gli incidenti mortali sono stati 9, in netto calo rispetto al 2024, quando nello stesso periodo se ne erano rilevati 20: si registra dunque un -55%.

Secondo l’analisi condotta dall’Ulss2, gli accessi al pronto soccorso nei 6 presidi ospedalieri del territorio (Castelfranco Veneto, Conegliano, Montebelluna, Oderzo, Treviso e Vittorio Veneto) sono stati 7.458 nel 2024, in diminuzione rispetto ai due anni precedenti (7.549 nel 2023 e 7.615 nel 2022). Sempre l’Ulss2 osserva come i dati del sistema di sorveglianza PASSI evidenzino un aumento del consumo a rischio di alcol e del fenomeno del binge drinking nella popolazione dal 2008 al 2018; ulteriore problema di salute viene evidenziato dalla guida sotto l’influenza di alcol e sostanze psicoattive (dati 2010-2023 laboratorio di tossicologia Ulss2 Mestre).

Il monitoraggio sull’andamento degli incidenti nel territorio consente alle Istituzioni di implementare, ogni anno, i progetti e le attività di sensibilizzazione sul tema, per diffondere una maggiore cultura della sicurezza tra cittadine e cittadini, di tutte le età, e per attuare una pianificazione degli interventi nelle rispettive aree di competenza.
Il nuovo progetto “SOS Guida Sicura” implementa, in quest’ottica, le numerose iniziative svolte in questi anni nella Marca Trevigiana, tra le quali anche la prossima giornata “Insieme per la sicurezza” a cura della Commissione Mobilità di ACI.

La Provincia di Treviso, solo l’anno scorso, grazie alla rete di Istituzioni del Tavolo per la Sicurezza Stradale, ha realizzato lezioni didattiche negli istituti superiori coinvolgendo 5000 studenti e curando 100 ore formative nell’anno scolastico 2024/2025, ha potenziato gli incontri per over 65, con oltre 1000 cittadini coinvolti, grazie alla competenza di Ulss2 e Autoscuole Unasca; l’Ente ha poi portato avanti attività di supporto ai Comuni per campagne di sensibilizzazione parallele con le Polizie locali, mettendo a disposizione 500 opuscoli per gli alunni della Scuola dell'Infanzia e oltre 600 opuscoli per gli alunni della scuola Primaria. Infine, per raggiungere tutta la comunità, ha condotto campagne di sensibilizzazione con il supporto degli organi di stampa e il trasporto locale, grazie a MOM-Mobilità di Marca.

"I dati sugli incidenti ci dicono che è fondamentale continuare a fare prevenzioni e a sensibilizzare cittadine e cittadini di tutte le età, per questo con oggi lanciamo ufficialmente il progetto “SOS Guida Sicura”, con il quale abbiamo vinto il bando nazionale “Mobilità Sicura” promosso dall’UPI – spiega Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso e presidente UPI Veneto – sul territorio provinciale abbiamo instaurato una rete straordinaria di collaborazione tra Enti locali, Prefettura, Ulss2, Forze dell’Ordine, Autoscuole, Associazioni e professionisti che ci permettono di avviare numerose iniziative dedicate ai più giovani, che si accingono a prendere la patente, ma anche agli adulti e ai più anziani, perché siamo convinti che tenersi aggiornati sulle nuove norme della strada e l’acquisizione di maggiore consapevolezza sui rischi alla guida debba accompagnarci per tutta la vita e ogni qual volta ci spostiamo, in auto, in moto o anche a piedi. Dopo la bella e impattante esperienza del Drive Camp dell’ottobre 2024 proprio qui al Sant’Artemio, siamo pronti a ripartire quest’anno con 40 nuove lezioni strategiche, una nuova edizione del Drive Camp e una campagna a fumetti sui rischi alla guida correlati all’abuso di sostanze. Ringrazio tutti i membri del Tavolo per la Sicurezza Stradale: noi come Provincia ci siamo e continueremo su questa strada per fare la nostra parte per ridurre il più possibile il numero di incidenti e di vittime”.

“Ringrazio la Provincia che periodicamente svolge l’analisi sui dati degli incidenti in collaborazione con la Prefettura e con le Forze dell’Ordine, nonché numerose iniziative di sensibilizzazione di cui siamo orgogliosi di far parte – le parole di Alessandro Sallusto, viceprefetto vicario di Treviso – per quanto riguarda l’attività di controllo svolta dagli agenti sul campo, nel corso del 2024 e dall’introduzione del nuovo Codice della Strada, segnaliamo la sospensione di 460 patenti, di minimo 15 giorni, per varie motivazioni, in particolare per l’utilizzo di smartphone alla guida, che resta tra le prime cause, ma anche per l’abuso di alcol oltre i limiti consentiti. È fondamentale acquisire la consapevolezza, al di là delle possibili sanzioni, che la distrazione e il mancato rispetto delle regole, quando si è al volante, possono davvero essere fatali: basta un attimo. L’impegno sinergico, di tutti gli attori competenti,è quello in primis di prevenire possibili rischi, sempre a tutela dei cittadini, di tutte le età”

“La sicurezza stradale è una priorità di salute pubblica e la nostra Azienda Sanitaria - dichiara il direttore generale dell’Ulss 2 Marca trevigiana, Francesco Benazzi - è impegnata nella prevenzione degli incidenti e nella sensibilizzazione della popolazione sui rischi legati alla guida. Per questo ringrazio in primis la dr.ssa Tiziana Menegon, responsabile del Servizio Promozione della Salute dell’Ulss 2, che ha promosso progettualità formative e di responsabilizzazione dedicate soprattutto ai più giovani, come Piloti di Marca e Drive Safe, ma anche rivolte anche agli anziani come Circolando fuori casa. I dati sugli incidenti presentati oggi in Provincia mostrano segnali incoraggianti, con una riduzione di quelli mortali nei primi mesi del 2025, ma non per questo possiamo abbassare la guardia: il consumo di alcol e sostanze psicoattive alla guida, oltre all’uso del cellulare e alle condizioni legate all’avanzamento dell’età anagrafica, rimangono un problema rilevante.

Le diverse iniziative che ci vedono coinvolti insieme alla Provincia di Treviso e agli partner presenti oggi - continua Benazzi -, rappresenta un’importante occasione per rafforzare la cultura della prevenzione, tra i giovani ma anche tra gli over 65, prevedendo attività formative e strumenti innovativi di sensibilizzazione. Allo stesso tempo, il nostro impegno prosegue negli ospedali e nei servizi territoriali, per garantire assistenza tempestiva alle vittime di incidenti e promuovere stili di vita sicuri. Solo con un’azione coordinata tra istituzioni, scuole e comunità possiamo continuare a ridurre il numero di vittime e feriti sulle nostre strade”.

“Oggi insieme alla Provincia abbiamo presentato un nuovo progetto, SOS Guida Sicura, per sensibilizzare studentesse e studenti su un tema importantissimo, quello della prevenzione dagli incidenti, per imparare come evitare possibili rischi, prendere consapevolezza e proteggersi – le parole di Barbara Sardella, dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale – ringrazio la Provincia che ci coinvolge sempre e tutte le Autorità che ogni giorno sono impegnate a vario titolo, sulla strada, per contrastare l’incidentalità e soccorrere gli utenti. Le lezioni formative e le simulazioni saranno sicuramente per i giovani occasioni di maturazione e di consapevolezza sui rischi di una guida distratta o alterata”.

“Ringraziamo la Provincia che oggi ha riunito la rete di realtà impegnate sul tema della sicurezza stradale – prosegue Michele Beni, presidente ACI Treviso - la 4^ edizione di Insieme per la Sicurezza, giovedì 27 marzo in piazzale Burchiellati, coinvolgerà oltre 350 studenti, grazie alla collaborazione con il Comune di Treviso, che potranno assistere e fare un’esperienza diretta educativa di prevenzione dall’incidentalità. Dalle 9 alle 17 si articoleranno una serie di simulazioni e scenari pratici, a cura di Polizia di Stato, Polizia Locale, Carabinieri, Vigili del Fuoco, SUEM 118, Croce Rossa e Federazione Motociclistica, che dimostreranno cosa accade in caso di incidente dando consigli e linee guida per evitare un sinistro”.

“ACI si impegna da anni per sensibilizzare giovani e adulti sul tema della sicurezza stradale, con proposte formative mirate in collaborazione con gli Enti locali, Autorità, Forze dell’Ordine ed esperti del settore – conclude Angelo Centola, direttore ACI Treviso – per noi è un piacere aver collaborato con la Provincia per presentare oggi questa iniziativa, nata dalla sinergia con il Comune di Treviso e con la molteplicità di attori competenti in campo, che permetterà a studentesse, studenti e alla cittadinanza che vorrà unirsi alla giornata del 27 marzo di vivere un’esperienza innovativa sul fronte della prevenzione dagli incidenti”.

“Ringrazio l’ACI, la Provincia e tutte le realtà della Commissione Mobilità coinvolte nelle molteplici iniziative di sicurezza stradale organizzate nel territorio a beneficio della comunità – le parole di Gloria Sernagiotto, assessore alle Politiche educative, giovanili e alla pubblica istruzione – solo facendo rete possiamo condividere l’impegno e centrare l’obiettivo di ridurre il più possibile gli incidenti stradali”.

A seguire, gli interventi di Roberto Fava, vicepresidente delegato alla sicurezza stradale, che ha ricordato l’attività del Tavolo per la sicurezza avviato al Sant’Artemio due anni fa, Patrich Antonello, comandante Polizia locale di Treviso, Stefano Mazzanti, comandante provinciale dei Carabinieri, Simone Morello, comandante Polizia Stradale di Treviso, Simona Cardarelli, presidente Croce Rossa, Francesco Cicirello, Vigili del Fuoco di Treviso, Paola Pol, comandante Polizia Locale di Spresiano, Alberto Titotto, referente CentroMarca Banca, e Marino Biscaro, referente Federazione Motociclistica Italiana. Presenti anche 50 studenti del Riccati-Luzzatti di Treviso.

Ben 107 specie assistite, il riccio rimane l’animale più frequente insieme a merli, tortore, colombacci e civette

Con l’arrivo della primavera la Provincia di Treviso ha redatto un bilancio dell’attività di recupero del Centro Fauna Selvatica dell’Ente nel 2024: sono stati 2091 gli animali selvatici recuperati dalla Polizia provinciale e dagli operatori del CRAS della Provincia, per un totale di 107 specie differenti soccorse, curate e riabilitate: tra le più frequenti, il riccio europeo, il merlo, la tortora dal collare, il colombaccio, la civetta, ma anche il rondone comune, la lepre europea, il capriolo, il pipistrello, il gheppio e il germano reale. Il Centro di Recupero Fauna Selvatica è gestito dalla Provincia di Treviso, 7 giorni su 7 e 24 ore su 24, nell'ambito delle funzioni di tutela dell'ambiente e degli animali selvatici del territorio. Si occupa di recuperare gli animali selvatici feriti e in situazioni di difficoltà sul territorio provinciale, svolge tutti gli accertamenti e le cure necessari per riportarli in natura in sicurezza e salute, secondo le indicazioni del veterinario responsabile. È diretto dalla Polizia Provinciale con la collaborazione delle Guardie per l'Ambiente.

Hanno partecipato alla conferenza Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso, Marco Martini, veterinario responsabile del CRAS incaricato dalla Provincia e gli agenti di Polizia Provinciale Francesca Tognon, Luca Frasson, Andrea Barbon, Giovanni Santarossa e Flavio Ferretton.

Nel dettaglio, nel 2024 sono stati soccorsi 2091 animali: al momento della segnalazione di un animale in difficoltà, gli agenti di Polizia provinciale e gli operatori delle Guardie per l’Ambiente incaricati del CRAS della Provincia, sulla base delle indicazioni del personale medico, analizzano e valutano il caso, recandosi sul luogo indicato dal cittadino che ha segnalato la presenza dell’animale e occupandosi di effettuare il recupero. Il dato complessivo di 1.805 interventi di recupero comprende tutte le attività svolte, anche quei casi in cui l’animale oggetto di recupero, a seguito di un’opportuna valutazione sul posto, viene lasciato in libertà poiché privo di lesioni o condizioni invalidanti. Anche in questa situazione, gli operatori assistono l’animale in loco, svolgendo tutte le verifiche e le operazioni necessarie per liberarlo in condizioni di sicurezza.

Tra le 87 specie assistite da gennaio a settembre, 5 le più frequenti: al primo posto il riccio europeo (con 534 esemplari recuperati), al secondo il merlo (200), al terzo la tortora dal collare (172), al quarto il colombaccio (115), al quinto la civetta (86). Seguono il rondone comune (82) il pipistrello (62), la lepre europea (63), il gheppio (50), il germano reale (47), il pettirosso (37) e il capriolo (51 esemplari soccorsi).

Negli interventi di recupero le cause più frequenti risultano essere la giovane età (436 esemplari), come nei casi in cui i piccoli siano stati abbandonati e pertanto risultino mancanti adeguate cure genitoriali, oppure si siano verificate condizioni di vulnerabilità durante i primi giorni fuori dal nido: in questo secondo caso, l’intervento si è quasi sempre concluso con il riposizionamento nella zona più sicura adiacente al ritrovamento. La seconda causa più frequente nei casi di segnalazione riguarda lo stato di debilitazione dell’animale provocata da patologie varie, di tipo parassitario, virale o batterico: rientrano in questo caso 688 recuperi. Tra le motivazioni più frequenti anche la presenza di traumi (465 gli animali soccorsi per questo aspetto), come fratture e lesioni di vario genere, così come la predazione da parte di cani e gatti (248 recuperi). Minori i casi di investimento stradale (198 recuperi) e di altra natura (vischio, incastrati, caduti dalla canna fumaria, cause che hanno riguardato 96 recuperi fino a oggi).

Per segnalare la presenza di animali in difficoltà e ricevere opportune indicazioni dal personale medico del Centro di Recupero Animali Selvatici della Provincia di Treviso, i cittadini possono telefonare al numero: 320 432 0671 attivo 24 ore su 24
e 7 giorni su 7.

“Visto che questi sono i primi giorni di primavera abbiamo pensato di cogliere l’occasione per presentare i dati degli animali selvatici soccorsi dal CRAS della Provincia di Treviso e dare consigli utili ai cittadini, anche nel caso in cui si imbattano in cucciolate o nidi – le parole di Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso – gli agenti della Polizia Provinciale, insieme alle Guardie per l’Ambiente, sono sempre molto attivi e impegnata nei recuperi, sia che si tratti di investimenti stradali, di animali intrappolati o di piccoli, offrendo un servizio di tutela delle specie del territorio e di cura medica, grazie al coordinamento del veterinario responsabile. Nel caso di ritrovamenti o segnalazioni di esemplari selvatici in difficoltà, l’invito è quello di telefonare quanto prima al nostro CRAS, operativo 24 ore su 24, 7 giorni su 7, per avere le corrette indicazioni caso per caso, per esempio evitare di toccarlo o spostarlo, quali aspetti osservare per capirne le reali condizioni e tutti altri semplici accorgimenti a cui prestare attenzione”.

“Quando riceviamo una segnalazione, ci rechiamo direttamente sul posto per verificare le condizioni dell’animale e valutare le misure da intraprendere, se portarlo al CRAS o se ricollocarlo, nel caso dei piccoli fuori dal nido, nel luogo adeguato – spiega Francesca Tognon della Polizia Provinciale – anche quest’anno i ricci sono la specie più numerosa che abbiamo in cura, insieme a merli, colombacci e civetti, ma tra i casi particolari voglio citare quello di una giovane cicogna nera, esemplare raro, che abbiamo recuperato denutrita e con parassiti e che ora, grazie a cure e alimentazione opportune, sta migliorando moltissimo. A breve la libereremo”

“È molto importante che i cittadini ci contattino al numero 320 432 0671 prima di intraprendere qualsiasi azione nel caso in cui trovino un animale selvatico in difficoltà o ferito – conclude Marco Martini, veterinario responsabile del CRAS – perché bisogna cercare di evitare il contatto e assolutamente non dare cibo o acqua a meno che non siano date specifiche indicazioni dall’agente di Polizia provinciale o dall’operatore competente: molto spesso queste azioni, che possono sembrare innocue, possono diventare irreparabili e comportare il peggioramento della situazione. Altro consiglio, prestare molta attenzione quando si potano le piante o si taglia il giardino: possono esserci piccoli mammiferi o uccellini caduti dal nido, che rischiano di riportare gravi ferite. Noi siamo a disposizione, contattate il CRAS della Provincia”.

Si è svolto oggi al Sant’Artemio un incontro tra la Provincia di Treviso, Infratel, Comune di Pederobba, Centro Studi Amministrativi Marca Trevigiana e Contarina per trovare un accordo che consenta di facilitare le comunicazioni e l’operatività tra Enti locali e Infratel stessa per il posizionamento delle antenne 5G. Dopo aver condiviso le criticità, già emerse nelle scorse settimane, tutte le parti hanno concordato di organizzare un Tavolo di lavoro, coordinato dalla Provincia, che permetterà di velocizzare il confronto tra i Comuni e le imprese detentrici degli appalti per il territorio provinciale. Presto sarà dunque stabilito un calendario di incontri durante i quali sindaci e tecnici potranno interloquire agilmente con le imprese incaricate per individuare i possibili punti in cui installare i nuovi sistemi 5G tenendo conto anche delle esigenze della comunità e pertanto dei piani comunali, senza sovrapposizioni.

“Un incontro molto positivo che abbiamo fortemente voluto come Provincia per dipanare i dubbi e le criticità sulle modalità operative di predisposizione delle antenne – spiega Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso – come Ente di riferimento per i Comuni sul territorio abbiamo raccolto le istanze dei sindaci e cercato di fare sintesi. Ringrazio l’Amministratore delegato di Infratel, Pietro Piccinetti, che ci ha dato celere disponibilità per affrontare la questione. Il Tavolo operativo sarà un punto di equilibrio tra le esigenze che, come Paese, dobbiamo perseguire nell’ottica della transizione e innovazione digitale tenendo però saldi la tutela dei cittadini e la compatibilità di queste tecnologie con l’assetto geografico dei nostri Comuni. Sarà mia premura, inoltre, come presidente UPI Veneto e come vicepresidente UPI nazionale, condividere questa buona pratica partita in Provincia di Treviso anche a Roma, condividendola con l’Unione nazionale delle Province quale modello operativo di esempio per la Pubblica Amministrazione”.

“Un primo importante risultato – continua Fabio Maggio, vicepresidente della Provincia di Treviso con delega all’innovazione digitale – nelle scorse settimane abbiamo preso contatti con Infratel per trovare un accordo e definire delle linee guida che permettessero di calzare al meglio le esigenze del nostro territorio nella definizione dei piani antenne. La strada del confronto e del dialogo è sempre la chiave: a breve condividere le giornate operative aperte ai Comuni per fare in modo che vengano ascoltate e definite insieme le urgenze e la messa a terra degli impianti, con i giusti criteri a beneficio dei cittadini”.

“L’incontro ha avviato un dialogo costruttivo tra le parti interessate – sottolinea l’ing. Pietro Piccinetti, Amministratore delegato di Infratel - per trovare soluzioni condivise che garantiscano sia la modernizzazione delle infrastrutture digitali, fondamentale per la crescita economica e l’innovazione, sia il rispetto del decoro urbano e della sicurezza pubblica. Infratel Italia è consapevole dell’importanza di un equilibrio tra sviluppo tecnologico e tutela del territorio e per questo ritiene necessario e fondamentale un confronto con le amministrazioni locali. Infratel conferma il proprio impegno a collaborare con gli enti locali per garantire un’implementazione trasparente e regolamentata della rete 5G, nel rispetto delle normative vigenti e delle esigenze della comunità”.

Marcon e Mares: “Armiamoci e partite: basta solo parole, serve concretezza. Oggi in pochi, ma buoni”

Futuro di Villa Fietta e valorizzazione complessiva dell’area Pedemontana: questi i temi al centro di un confronto svoltosi oggi al Sant’Artemio, convocato dall’Unione Montana del Grappa ed esteso a Provincia, IPA terre di Asolo e Monte Grappa, Ufficio Scolastico regionale, sindaci dell’Unione Montana, sindaci del Bassanese, Istituti paritari Filippin, Regione del Veneto, Eurodeputata Elena Donazzan e consigliere regionale Tommaso Razzolini, che erano intervenuti sul tema, e Onorevole Ingrid Bisa per riprendere le fila sul futuro della sede distaccata del Maffioli e affrontare, a trecento sessanta gradi, le necessità dei Comuni della Pedemontana in un’ottica di ottimizzazione, salvaguardia e promozione delle peculiarità dell’area, a beneficio di tutto il tessuto socio-economico e della comunità.

Presenti in sala Consiglio, per discutere le criticità emerse sulla permanenza dell’Istituto Maffioli a Pieve del Grappa ed eventuali proposte risolutive concrete per consentirne la prosecuzione, Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso, Paolo Mares, presidente dell’Unione Montana del Grappa, Annalisa Rampin, sindaca del Comune di Pieve del Grappa, Claudio Sartor, presidente dell’IPA terre di Asolo e Monte Grappa, l’onorevole Ingrid Bisa, deputata della Repubblica Italiana, i sindaci di Cavaso del Tomba, Gino Rugolo, di Possagno, Valerio Favero, e i rappresentanti degli Istituti paritari Filippin.

“Ho accolto con favore la richiesta del presidente Mares a svolgere qui in Provincia un incontro tecnico che potesse essere occasione concreta per un confronto urgente sul futuro di Villa Fietta e, in senso più allargato, sulle numerose criticità che vivono i Comuni dell’Area Pedemontana – le parole di Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso – in assoluta condivisione oggi, da parte dei presenti, abbiamo constatato con dispiacere e un po’ di amarezza come non ci sia stata una maggiore partecipazione all’incontro, il quale andava proprio nella direzione, auspicata a parole da tutte le parti, di mantenere attiva, con cognizione e visione strategia futura, la sede scolastica, vagliando le ipotesi di una rimodulazione dell’offerta didattica o dell’applicazione dei modelli 4+2 previsti dalla riforma dell’istruzione tecnico-professionale, come le possibili soluzioni da mettere in campo”.

“Insomma, per tirare le somme, oggi eravamo in pochi, ma buoni – continua Marcon - abbiamo raccolto un po’ di idee per fare in modo che le comunità montane e i Comuni dell’area abbiano dei punti di partenza su cui lavorare per avere un nuovo slancio vitale ed essere più attrattivi sia per le nuove generazioni e le famiglie sia per le attività artigiane e commerciali che hanno necessità di essere supportate. Al centro delle progettualità da proporre, insieme alla scuola, serve mettere anche il tema della viabilità, per garantire a cittadini e turisti strade sicure e facilmente percorribili, e mi viene in mente su questo il grande intervento della Provincia sulle Gallerie della Dorsale. Insieme all’Unione Montana, stileremo dei punti concreti sui quali urge lavorare per ridare vita e ossigeno alle nostre montagne, tenendo conto di un inverno demografico a cui bisogna trovare altresì dei rimedi”.

“Ringrazio sentitamente la Provincia che da sempre si è battuta per trovare una soluzione vera ed efficace per la sede di Villa Fietta ascoltando anche le altre criticità dei Comuni montani – spiega Paolo Mares, presidente dell’Unione Montana del Grappa - L’intesa raggiunta tra tutti i soggetti istituzionali per la prosecuzione dell’attività anche per l’anno scolastico 2025-2026 ci consente di affrontare congiuntamente le tematiche più generali dei servizi sull’area. Infatti, la permanenza della sede dell’Istituto Maffioli a Pieve del Grappa, scelta su cui la Provincia, è doveroso ricordarlo, si è impegnata ed ha investito risorse significative, da sola, ha inevitabilmente un orizzonte temporale limitato e non può essere considerata scelta risolutiva: auspico a tal proposito che le proposte di potenziamento emerse da parte della Regione e dell’Ufficio Scolastico Regionale possano tradursi in realtà. Per farlo, occorre la massima sinergia tra tutti i soggetti coinvolti ed anche con i rappresentanti delle categorie sociali ed economiche che operano sul territorio”.

“Il caso di Villa Fietta e, in senso più allargato, le criticità legate allo spopolamento e alla conformazione delle aree montane, è l’esempio concreto di come sia necessario unire le forze per invertire la tendenza e ridare slancio ai Comuni dell’area – commenta l’onorevole Ingrid Bisa - proprio in questo senso, è in corso in Parlamento la discussione sul disegno di legge Montagna, che reca tra altri punti anche misure per la la tutela e la valorizzazione dell’ambiente, della biodiversità, degli ecosistemi, del suolo e delle relative funzioni ecosistemiche, delle risorse del paesaggio, del territorio, del turismo e delle loro peculiarità storiche, artistiche, culturali, dell’identità e della coesione delle comunità locali. Una questione così ampia e complessa richiede giocoforza l’azione congiunta delle Istituzioni, ciascuna per la propria competenza, nel rispetto del principio di sussidiarietà”.

“La Provincia si è sempre spesa, in termini di risorse e pianificazione, sulla valorizzazione dei poli scolastici e della viabilità nelle aree montane, secondo le proprie disponibilità e competenze – ricorda Claudio Sartor, presidente dell’IPA terre di Asolo e Monte Grappa – i 100 milioni di investimenti fatti in tal senso sull’edilizia scolastica dovrebbero far riflettere sulla piena volontà della Provincia di agevolare e favorire la popolazione scolastica di tutto il territorio, pur tenendo conto delle criticità che il calo demografico sta inevitabilmente riversando sulla distribuzione dei plessi. Ora è il momento di passare dalle parole ai fatti: come presidente dell’IPA ci sono e sono disponibile a partecipare ai tavoli di confronto per iniziare a lavorare davvero”.

“Le speculazioni, circolate attraverso voci e notizie, sulle diverse finalità in merito alle destinazioni d’uso di Villa Fietta sono assolutamente infondate e oggi è dispiaciuto, da parte di tutti, osservare come abbiano potuto trovare ascolto nelle pagine dei giornali – prosegue Annalisa Rampin, sindaca del Comune di Pieve del Grappa - L’incontro di oggi è la riprova di come alla base ci sia sempre stato un lavoro di squadra e la volontà condivisa di trovare una soluzione efficace sia per Villa Fietta sia per le molteplici necessità dei nostri territori. Oggi punto di partenza concreto: siamo fiduciosi che presto ci siano nuove occasioni di confronto allargate per definire prospettive future per tutta la nostra area”.

“Ringrazio la Provincia per l’ascolto e siamo a disposizione per individuare spazi didattici alternativi, nell’ottica di mantenere un presidio scolastico pubblico in pedemontana, nonché per condividere le buone proposte per la valorizzazione del nostro territorio insieme all’Unione Montana del Grappa, all’IPA e a tutti i presenti all’incontro di oggi al Sant’Artemio. Siamo fiduciosi che presto si possano concretizzare nuovi sviluppi che riescano a dare risposte alle necessità emerse” continua Valerio Favero, sindaco di Possagno.

“Lieto di aver potuto condividere le nostre difficoltà e di essere concorde nella necessità di stilare un documento che raccolga gli interventi utili a migliorare il nostro territorio – conclude Gino Rugolo, sindaco di Cavaso del Tomba – non c’è più tempo da perdere, è fondamentale un’azione sinergica per ridare slancio alle nostre comunità offrendo servizi e prospettive più vicine alle esigenze di famiglie, giovani e anziani”.

In vista della Giornata internazionale dei diritti delle donne, 8 marzo, si è svolto giovedì 6 marzo in Provincia un evento dedicato a studentesse e studenti per parlare e confrontarsi sui temi del rispetto, della parità e della pace: l’iniziativa, inserita nell’ambito della programmazione dell’Ente, competente in materia di pari opportunità, ha visto la partecipazione di 150 ragazze e ragazzi, che hanno assistito al reading musicale “La Grande Guerra nelle nostre terre. Le donne raccontano” a cura della storica Cinzia Zanardo. Testimonianza reali di donne del passato hanno dato il là a una riflessione su uguaglianza e umanità, valori che oggi, in un contesto mondiale delicato in Europa e in Medio-Oriente, assumono un significato particolarmente sensibile. Proprio questi argomenti, resi attraverso le letture di testimonianze scritte di donne, di tutte le età, tra cui anche alcuni estratti del diario manoscritto della nonna della docente Zanardo, sono stati spunto per affrontare anche altri temi correlati, quali l’uso consapevole e rispettoso dei social media, che oggi fungono spesso da veri e propri “diari digitali” e multimediali.

Hanno preso parte alla giornata, su delega di Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso, la consigliera provinciale delegata alle pari opportunità Olga Rilampa, la dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale, Barbara Sardella, e gli istituti scolastici superiori: Planck di Villorba, Duca degli Abruzzi, Giorgi-Fermi, Riccati-Luzzatti e Besta di Treviso. Al termine dell’evento, un gruppo di studentesse e studenti del Besta ha inoltre presentato il progetto “Il tempo delle donne”, un podcast realizzato proprio per affrontare, attraverso le interviste a donne che ricoprono ruoli apicali e non solo, il rapporto tra la vita professionale e individuale.

“Sabato 8 marzo ricorre la Giornata internazionale dei diritti delle donne e l’appuntamento per le scuole di oggi fa parte di un programma di iniziative e progetti che la Provincia svolge in materia di pari opportunità, funzione fondamentale dell’Ente – sottolinea Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso – le storie di donne, del passato attraverso le letture storiche e del presente attraverso il podcast dell’istituto Besta, condivise oggi sono state spunto di riflessione per affrontare temi delicati e veicolare un messaggio fondamentale: i valori di rispetto, uguaglianza e, oggi più che mai, di pace, devono essere al centro del nostro agire quotidiano, anche attraverso le piattaforme social, dove la “barriera” del virtuale rischia talvolta di accentuare commenti irrispettosi e pericolosi. L’invito al rispetto, alla parità e alla pace, però, ricordo, è necessario venga rilanciato sempre, non solo in occasione di ricorrenze specifiche: è per questo che, anche nei prossimi appuntamenti nel corso dell’anno, veicoleremo questi messaggi alle nuove generazioni, che si sono dimostrate attente e sensibili al tema”.

“Rispetto, parità di genere, solidarietà: in un periodo storico delicato, questi temi assumono un significato ancora più profondo – le parole di Olga Rilampa, consigliera provinciale delegata alle pari opportunità – l’avvicinarsi dell’8 marzo è stata l’occasione per riunire studentesse e studenti e aprire con loro un confronto, ricevendo un riscontro positivo. Ora, in vista delle prossime iniziative, lavoreremo per coinvolgere i giovani e le associazioni del territorio per approfondire il tema delle pari opportunità a trecentosessanta gradi, anche da un punto di vista inclusivo”.

“Ringrazio la Provincia per la nuova occasione di approfondimento alle scuole in vista dell’8 marzo – sottolinea Barbara Sardella, dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale – le testimonianze storiche sono sempre punto di partenza per capire l’attualità, i diritti conquistati in tanti anni e l’importanza di lavorare insieme, con consapevolezza, affinché la parità, in tutti i campi, sia reale e riconosciuta”.

Nell’ambito delle attività previste dal Piano Italia 5G, che prevede l’installazione nel territorio, di impianti tecnologici di ultima generazione, prosegue anche nella Marca Trevigiana la redazione e l’aggiornamento dei piani comunali delle antenne: in parallelo, la Provincia raccoglie la sempre più urgente esigenza dei Comuni a un confronto con Infratel, società incaricata a livello nazionale che gestisce la distribuzione e la realizzazione effettiva dei sistemi 5G, per promuovere un protocollo condiviso tra Enti locali, Infratel stessa e le imprese a cui quest’ultima ha affidato gli appalti per la predisposizione delle antenne sul territorio di competenza. Obiettivo, agevolare la collaborazione tra Pubblica Amministrazione e società affinché vengano seguite con criterio le linee guida previste dai Piani Antenne istituzionali, che tengono conto delle esigenze della comunità e la tutela del territorio.

“In linea con le disposizioni ministeriali, abbiamo attivato negli ultimi anni un bando provinciale con incentivi per l’aggiornamento dei Piani Antenne comunali – sottolinea Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso – contestualmente al bando, vengono precisate alcune indicazioni e criteri di cui tener conto per valutare la possibilità di installare l’impianto 5G in una determinata area piuttosto che in un’altra. Il compito fondamentale delle Istituzioni è proprio questo, porre al centro la tutela, la sicurezza e il benessere della propria comunità, tenendo pur conto delle esigenze di modernizzazione a cui è chiamato il Paese. In quest’ottica nasce la volontà di redigere un protocollo condiviso che crei un filo diretto tra Pubblica Amministrazione e società incaricate per la realizzazione degli impianti affinché tutte le esigenze del territorio e le istanze della cittadinanza vengano valutate e pesate nel modo opportuno”.

“Il PNRR ha previsto attraverso il Piano Italia 5G uno stanziamento di oltre 1,5 miliardi per la realizzazione degli impianti – specifica Fabio Maggio, vicepresidente della Provincia di Treviso con delega all’innovazione digitale - la società incaricata della gestione e’ Infratel, soggetto che fa capo al Ministero per lo Sviluppo Economico. Infratel ha poi appaltato la realizzazione degli impianti a diverse società, come INWIT, CELNEX ed anche la trevigiana Telebit. Per ottimizzare la predisposizione dei nuovi impianti e il loro corretto posizionamento nel territorio, emerge con urgenza la necessità di concordare un protocollo e delle linee guida condivise con Infratel e tutte le Tower Company incaricate: non c’è nessuna preclusione a nuovi impianti, anzi, questi servono soprattutto alle nostre imprese e ai servizi che necessitano di connessioni sempre più efficienti. Ma è fondamentale stabilire un contatto diretto con i Comuni, per evitare che prevalgano negoziati privati che eludono i regolamenti previsti dalle istituzioni per la tutela della comunità. Il percorso di modernizzazione è necessario, ma deve essere condiviso”.

Il tratto è stato temporaneamente chiuso al traffico a causa del dissesto del versante

La Provincia di Treviso sta intervenendo sulla SP 37 “Antiga” a San Pietro di Feletto a causa di un dissesto del versante al di sopra del 2^ tornante, in prossimità al km 4+000: per le opere urgenti di messa in sicurezza, il tratto interessato è stato temporaneamente chiuso al traffico dalla serata del 12 febbraio. Dall’alba sono in corso importanti interventi di disgaggio della parete rocciosa, attraverso l’impiego di macchine “ragno” specifiche in quota, e di ripristino della viabilità nel tornante.

Non appena saranno terminati i lavori di somma urgenza avviati dalla Provincia, al fine di garantire la massima tutela di guidatori, ciclisti e cittadini che si spostano lungo la strada, sarà data pronta comunicazione della riapertura del tratto al transito.

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Il Parco Sant'Artemio e il Parco della Storga

E’ consentito l’accesso al Parco del complesso di Sant’Artemio e al Parco della Storga nei giorni feriali dalle ore 7.00 alle ore 19.00 e nei giorni di sabato, domenica e festivi dalle ore 8.00 alle ore 18.00.

In ottemperanza alle norme in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-2019 l’accesso del pubblico al Parco è condizionato al rigoroso rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro e del divieto di ogni forma di assembramento di persone; è richiesto l’utilizzo di mascherine o ogni altro idoneo dispositivo per la copertura di naso e bocca, nonché di guanti o gel o altra soluzione igienizzante.

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