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Classifica del Sole24Ore: benissimo ambiente e servizi, parità di genere, sicurezza

La Provincia di Treviso è la 1a Provincia in Veneto per qualità della vita: lo dice l’indagine pubblicata oggi dal Sole24Ore, che ha valutato le performance delle Province italiane nella consueta classifica di fine anno. Un primato che si replica anche a livello nazionale, poiché la Marca risulta 6a assoluta in Italia, risalendo di ben 18 posizioni rispetto all’anno scorso. Sono 90 sono gli indicatori valutati, che in sintesi si raggruppano in ricchezza e consumi, affari e lavoro, ambiente e servizi, demografia, società e salute, giustizia e sicurezza, cultura e tempo libero: tra questi, spicca il posizionamento per la qualità in termini di ambiente e servizi (2a assoluta in Italia), visti gli ottimi risultati in materia di raccolta differenziata (1 a assoluta a livello nazionale), del fotovoltaico (2 a assoluta) e della qualità di vita degli anziani (2° assoluti), dati ormai consolidati da anni, ma anche l’indice di parità di genere (8a assoluta a livello nazionale). Bene anche giustizia e sicurezza (10a in Italia) e demografia, salute e società (15a).

“Un risultato questo della Classifica del Sole24ore che, nel suo piccolo, ci riempie di orgoglio e che segue di pochi giorni l’ottimo punteggio registrato nella classifica di ItaliaOggi – le parole di Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso – come dico sempre queste classifiche sono da prendere con le pinze, perché molto dipende dagli indicatori che variano, però se due classifiche diverse indicano la stesa cosa… forse la strada tracciata è quella giusta. Che la Marca sia un territorio dove la differenziata è ormai una consuetudine non serve più dirlo, ma il 1° posto assoluto in Italia è sempre un grande orgoglio. E mi permetto la soddisfazione per gli indicatori che riguardano soprattutto la qualità della vita delle persone: parità di genere (proprio la scorsa settimana il bellissimo evento con gli studenti, la Fondazione Cecchettin e la panchina rossa qui al Sant’Artemio), demografia e salute, qualità della vita degli anziani (2° assoluti a livello nazionale!), giustizia e sicurezza. Insomma, il lavoro svolto negli anni paga. Ora continueremo a lavorare per fare ancora meglio”.

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Oggi la lezione-evento nell’Auditorium e l’apposizione di una targa sulla panchina rossa del Sant’Artemio in memoria delle vittime

Nell’ambito della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne del 25 novembre, la Provincia di Treviso, in sinergia con l’Ufficio Scolastico Provinciale, ha organizzato oggi al Sant’Artemio una lezione-evento dedicata alle studentesse e agli studenti delle scuole superiori per affrontare il sensibile tema del contrasto alla violenza e dell’urgenza di diffondere una maggiore consapevolezza sulla cultura del rispetto e della parità di genere, facendo presente le reti attive sul territorio e favorendo il confronto tra generazioni. Nell’Auditorium del Sant’Artemio, lo spettacolo “Una donna sola”, a cura di Zelda Teatro, e il contestuale confronto con la Fondazione Giulia Cecchettin: un’occasione per le comunità scolastiche partecipanti di condividere riflessioni e domande su come individuare possibili segnali pericolosi nelle relazioni e promuovere un cambio di passo.

Hanno partecipato all’evento Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso, Olga Rilampa, consigliera provinciale delegata alle pari opportunità, Gloria Tessarolo, assessora del Comune di Treviso alle pari opportunità e sociale, Barbara Sardella, dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale, Roberto Capuzzo, referente della Fondazione Giulia Cecchettin, la compagnia Zelda Teatro, con il direttore artistico Filippo Tognazzo, l’attrice Marica Rampazzo e la direzione organizzativa Federica Bittante, la Consulta Provinciale Studentesca, Luca Lava e Doriana Mustali di Donne Impresa Confartigianato, Manuela Tonon Amiche per la pelle, Paola Fabrizio, Emanuela Taglioni, Daniela Danieli di Inner Wheel. Presenti gli Istituti Besta, Giorgi-Fermi, Planck e Riccati-Luzzatti.

Lo spettacolo è tratto da un testo di Dario Fo, premio Nobel per la letteratura,

e Franca Rame, che fu drammaturga, attrice e senatrice della Repubblica Italiana: attraverso le vicende e la quotidianità di Maria, personaggio protagonista dello spettacolo teatrale, si offrono spunti e riflessioni sulle forme che può assumere la violenza di genere. Grazie alla partecipazione della Fondazione Giulia Cecchettin vengono approfonditi i principi e gli obiettivi della Fondazione, insieme ai progetti in corso e futuri come strumenti concreti per promuovere il cambiamento culturale ed educativo auspicato. L’incontro è finalizzato a circoscrivere i segnali da non sottovalutare, prendendo spunto dal diario di Giulia come mappa per comprendere cosa non è l’amore, quali sono i servizi e gli strumenti di supporto esistenti sul territorio. L’evento è stato realizzato grazie al sostegno di dei partner Confartigianato, Donne Impresa – Confartigianato, Amiche per la pelle e Inner Wheel.

A seguire lo spettacolo e il dialogo partecipato di studentesse e studenti in Auditorium con la Fondazione e Zelda, un momento toccante di raccoglimento e apposizione di una targa sulla panchina rossa del Sant’Artemio, davanti all’Edificio 1 di Presidenza, con il messaggio “L’amore non vuole avere, vuole soltanto amare”, citazione dell’autore Hermann Hesse, in memoria di tutte le vittime di violenza.

“Oggi abbiamo condiviso un momento di dialogo prezioso con le studetesse e gli studenti delle scuole superiori di Treviso, grazie agli spunti artistici dati dallo spettacolo teatrale della compagna Zelda e grazie alla testimonianza della Fondazione Cecchettin: ricordo come, due anni fa, quando in Provincia dipingemmo proprio insieme alle comunità scolastiche la panchina rossa del Sant’Artemio, fu qualcosa di più, perché il messaggio che lanciammo allora e che continuiamo a ribadire oggi è che non bisogna parlare di contrasto alla violenza solo il 25 novembre, ma ogni giorno, per diffondere e contribuire a creare una cultura fondata sul rispetto e sul contrasto alla violenza in ogni sua forma, fisica, psicologica, verbale o anche solo sottintesa – le parole di Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso – continueremo a parlarne, affinché le disumane vicende che sono accadute e che, nel sommerso, continuano ad accadere, senza per forza arrivare al loro tragico apice, vengano identificate, denunciate, contrastate e fermate. L’impegno e l’attenzione sul tema continua”.

“Un’occasione significativa per le studentesse e gli studenti oggi in Provincia, che ringrazio perché attraverso una consolidata collaborazione riusciamo a costruire insieme momenti di approfondimento e di dibattito fra istituzioni e nuove generazioni – continua Barbara Sardella, dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale – eventi di sensibilizzazione, di confronto e di ascolto come questi sono un segnale importante per la nostra società, affinché si continui e si rafforzi, a casa e in classe, l’attenzione sul tema”

“Oggi abbiamo condiviso con ragazze e ragazzi una riflessione importante: i valori del rispetto e dell’uguaglianza di genere devono le linee guida che ci accompagnano ogni giorno, nel quotidiano – prosegue Olga Rilampa, consigliera provinciale delegata alle pari opportunità - e dobbiamo prestare attenzione ai campanelli d’allarme che possiamo cogliere dalle nostre amiche, parenti, conoscenti, tendendo sempre una mano e denunciando la violenza, in ogni forma essa si manifesti”.

Sono intervenuti in apertura anche l’assessora Gloria Tessarolo, che ha ricordato l’ampia rete di centri attivi a Treviso per dare sostegno alle vittime di violenza, nonché il costante impegno delle Forze dell’Ordine sul tema, e i partner dell’evento, Donne Impresa Confartigianato, Amiche Per la Pelle e Inner Wheel, che hanno sottolineato la loro attività di ascolto e sostegno alle donne e le numerose iniziative di sensibilizzazione sul territorio.

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La Provincia di Treviso e l’Ulss2 Marca trevigiana in rete per contrastare la violenza di genere: in vista della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, venerdì 22 novembre gli Enti uniti fanno il punto sulle iniziative avviate negli ultimi anni per fornire maggiore ascolto, prevenzione, tutela, orientamento e assistenza a cittadine e cittadini in difficoltà o vittime di abusi, rilanciando la campagna #1522 “Violenza mai sole: parliamone”. L’anno scorso è stato avviato il progetto “Stanze Rosa”, a cura dell’Ulss2, con il sostegno istituzionale della Provincia e della Commissione Provinciale Pari Opportunità, che ha portato all’apertura di due stanze, ad oggi, all’Ospedale di Conegliano e all’Ospedale di Montebelluna: il servizio, che integra e amplia la rete di sostegno alle vittime costituita anche dai Centri Anti Violenza (CAV) del territorio, dalle Forze dell’Ordine e dalle Case-rifugio, con l’ausilio degli Enti territoriali, nasce per offrire tutela alle donne, e ai loro bambini. Ad oggi, sono 24 le donne a essere state ospitate nelle due “Stanze Rosa”. Tutte le altre donne vittime di violenza che non pernottano nei Pronto Soccorso, vengono accolte, visitate e curate in stanze o ambulatori dedicati. Obiettivo, aprire nuove Stanze Rosa anche nelle altre strutture ospedaliere del territorio provinciale.

Sempre l’anno scorso, in un’ottica di ampliamento della rete di collaborazione e sostegno, la Provincia ha realizzato un Albo delle Associazioni attive sul territorio in tema di pari opportunità e di contrasto alla violenza: 14 le realtà iscritte ad oggi, impegnate nell’attività congiunta di sensibilizzazione e informazione alla cittadinanza. Oltre a questo, è partita dal Sant’Artemio quest’estate anche l’iniziativa del Ministero della Giustizia "La Violenza Mai", che ha visto la realizzazione di una sintetica brochure con le indicazioni utili a riconoscere segnali di allarme.

Secondo quanto emerge dal report pubblicato da ISTAT due giorni fa, il 20 novembre, sulle vittime di omicidio a livello nazionale, sono state 117 le donne uccise nel 2023 (rispetto alle 126 nel 2022), 96 le vittime stimate per femminicidio, e 63 quelle la cui uccisione è avvenuta in ambito familiare (partner o ex partner). Rispetto al 2022, le violenze in ambito familiare nel 2023 sono aumentate del 3%. Le vittime di nazionalità italiana sono state 101, 16 quelle straniere. In Veneto, le vittime sono state 8, di cui 5 in ambito familiare.
I primi moventi, nei casi di femminicidio, sono le liti per “futili motivi, rancori personali” (40,1% dei casi avviene in contesto familiare affettivo) e i motivi passionali (27,4% dei casi in generale, la percentuale aumenta al 60% se si considerano le vittime femminili nella fascia d’età 35-44 anni).

Per quanto riguarda le telefonate al numero antiviolenza e stalking 1522, le chiamate nel territorio della Marca Trevigiana nel primo semestre 2024 sono state 129, erano 195 in totale l’anno scorso, 149 nel 2022. Le telefonate non riguardano solo denunce di violenza e richieste di tutela, ma anche consigli e orientamento per chiarire possibili situazioni ambigue, in un’ottica di prevenzione.

“Per contrastare la violenza, in qualsiasi forma essa si manifesti, è fondamentale un’azione condivisa tra Istituzioni, Enti, Centri e Associazioni su più livelli, in tutto il territorio – spiega Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso – con l’obiettivo di diffondere maggiore consapevolezza su quelli che possono essere i segnali dall’allarme e, di pari passo, sui servizi esistenti nati proprio per supportare e proteggere le vittime, abbiamo avviato e promosso negli ultimi anni una serie di iniziative per rafforzare questa “rete di sostegno” che in Provincia di Treviso è forte e capillare: l’anno scorso, a pochi giorni dal tragico omicidio di Giulia Cecchettin, il momento di raccoglimento tra autorità, scuole e cittadinanza attorno alla panchina rossa del Sant’Artemio, dipinta dalle studentesse e dagli studenti, è stato un modo per ricordare che il 25 novembre è tutto l’anno e per trasmettere il messaggio che “il primo passo è parlarne”. Si assiste infatti, negli ultimi anni, a un maggior numero di telefonate all’1522, anche semplicemente per un consiglio o un confronto: questo è un segnale di una presa di coscienza di quando parole, atti e anche i “non detti” rappresentano una forma di violenza da denunciare e da cui è possibile uscire, un indice, anche, di maggiore fiducia nelle istituzioni e nella rete di aiuto a tutela delle vittime. Proprio perché il primo passo è parlare, condividere i propri dubbi, per prevenire e per contribuire, a monte, a rafforzare quella stessa rete di aiuto. E noi, come Provincia, continueremo a sensibilizzare la comunità su questo aspetto sempre, tutto l’anno, con le nostre campagne e sostenendo a livello istituzionale le forze competenti attive sul territorio”.

“4692 è un numero che fa riflettere, perché è il numero dei codici rosa attribuiti agli accessi in Pronto Soccorso nella nostra Azienda dal 2017 a oggi, identificando i casi di violenza di genere – commenta Francesco Benazzi, direttore generale dell’Ulss 2 -. Ci fa pensare, perché siamo consapevoli che si tratta solamente della punta di un iceberg. Tuttavia, è anche un segno di speranza, perché un leggero trend del loro aumento annuale, tolto il periodo Covid, ci fa capire che forse le vittime si aprono di più con i nostri operatori che riescono a intercettare così bisogni e situazioni a rischio. La violenza di genere è una grave emergenza sociale che necessita della massima attenzione e per prevenire e proteggere le vittime di violenza servono iniziative mirate che spingano le donne a chiedere a aiuto da subito. Mi auguro che, anno dopo anno, tramite iniziative come i codici rosa, le panchine rosse, l'informazione sul numero 1522, la diffusione dei Centri Anti Violenza, la realizzazione di eventi, spettacoli e convegni di sensibilizzazione sul tema faccia crescere la consapevolezza in chi è vittima che si può e si deve cercare aiuto, e nei potenziali aggressori che nessuno merita la violenza, in nessun caso, e che anche loro possono essere aiutati. Ringrazio la rete di coordinamento del percorso di accoglienza protetta e continuità assistenziale tra Azienda Sanitaria, Comune, Forze dell'Ordine e Centri Anti Violenza e tutti coloro che ogni giorno si impegnano per costruire un mondo libero dalla violenza”.

“L’anno scorso abbiamo lanciato l’iniziativa dell’Albo provinciale dedicato alle Associazioni attive in tema di pari opportunità per consolidare una rete istituzionale di realtà e progetti sul territorio – spiega Olga Rilampa, consigliera provinciale delegata alle pari opportunità – è attraverso sinergie come queste che riescono a prendere vita tante attività che altrimenti non sarebbero possibili e richiederebbero molto più tempo. L’invito alle Associazioni, ad oggi 14 quelle iscritte, è di inviare la propria presentazione compilando il modulo disponibile sul sito della Provincia, nella sezione pari opportunità”.

“I servizi nella nostra Provincia sono molto attivi – commenta Gloria Tessarolo, assessore comunale di Treviso delegata alle pari opportunità – in tutta la filiera, 5 Centri Antiviolenza, 3 Centri per gli autori di violenza, 3 case rifugio e pronte accoglienze organizzate: è grazie alla sinergia tra Istituzioni, Ulss2 e queste realtà che si riescono a dare risposte efficaci e tempestive”.

Nell'ambito delle attività della Provincia per la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, l’Ente ha aperto un confronto con 200 studentesse e studenti delle scuole superiori presenti oggi in Auditorium

Il convegno "Storie di Donne in Primo Piano", realizzato in sinergia con l'Ufficio scolastico Provinciale, ha affrontato i temi del contrasto alla violenza, del rispetto e delle pari opportunità. Ad aprire la mattinata, su delega di Stefano Marcon Presidente Provincia di Treviso , la consigliera provinciale delegata alle pari opportunità Olga Rilampa e la dott.ssa Luisa Celeghin, referente per le Politiche Giovanili delegata dalla dirigente dell'UST Barbara Sardella. Presente anche il consigliere provinciale delegato alle Politiche Giovanili Matteo Bellinato e la presidente del CUG della Provincia, Maristella Pesce.
Obiettivo della proposta era quello di sensibilizzare ragazze e ragazzi sulle tematiche del rispetto e del contrasto alla violenza, in qualsiasi forma essa si manifesti: fisica, psicologica, di genere, economica, verbale, anche quella “sottintesa”. A tal proposito, l’incontro si è articolato in due momenti: nella prima parte è stato presentato il Quaderno n. 11 del FAST - Foto Archivio Storico Trevigiano della Provincia, dedicato al tema "Donne e Lavoro", che ha fornito uno spaccato "visivo" su mestieri e attività molto diversi tra loro e che vede le donne impegnate, nel corso del tempo, a destreggiarsi tra il delicato e faticoso equilibrio vita-lavoro, tema ancor oggi, purtroppo, sensibile.
A seguire, nella seconda parte, la riflessione attorno al libro “Dove sei madre” della professoressa Raffaella Calgaro: l’autrice ha raccontato, attraverso una narrazione romanzata, le vicende di due donne, due mamme, dalla storia e dalle origini diverse fra loro, che si avvicinano stringendo un legame d’amicizia. Due mondi, Italia ed Eritrea, all’apparenza opposti, si confrontano e dialogano, riportando alla luce storie di violenza che attraversano la nostra quotidianità e che ci fanno riflettere su concetti di tolleranza e di rispetto.
A conclusione dell’incontro, studentesse e studenti ha condiviso alcuni progetti e iniziative svolte in classe sul tema del contrasto alla violenza di genere.

 
È stato presentato questa mattina al Sant'Artemio, sede della Provincia di Treviso, il progetto "La Violenza Mai", a cura del Ministero della Giustizia : l'iniziativa punta a prevenire la violenza di genere attraverso un cambiamento culturale, nella non accettazione di parole, ricatti, comportamenti, che potrebbero preludere a conseguenze drammatiche come visto in recenti fatti di cronaca. A tal proposito, è stata realizzata una sintetica brochure con le indicazioni utili a riconoscere segnali di allarme e la rete di servizi attivi a livello nazionale per dare supporto alle vittime e contrastare situazioni di violenza, in qualsiasi forma essa si manifesti.
 
A portare i saluti istituzionali, Stefano Marcon Presidente Provincia di Treviso , Mario Conte, sindaco di Treviso, Francesco Benazzi, direttore generale Ulss 2 Marca Trevigiana, e Monsignor Michele Tomasi, Vescovo di Treviso.
 
A presentare il progetto nell'Auditorium della Provincia, Carlo Nordio, Ministro della Giustizia, Marco Martani, procuratore della Repubblica di Treviso, Manuela Lanzarin, assessore alla Sanità e al Sociale, Regione del Veneto, Angela Colmellere, consigliere del ministro della Giustizia e Michela Pizzinat, direttrice creativa della campagna.

Il 9 maggio il concerto nell’Auditorium del Sant’Artemio promosso da Provincia e Comune di Treviso, Ufficio Scolastico e Partecipare il Presente

Raccontare l’universo femminile attraverso musica e poesia: la Provincia di Treviso, il Comune di Treviso, l’Ufficio Scolastico Provinciale e con il sostegno della Scuola di Formazione Sociale e Politica “Partecipare il Presente” organizzano per giovedì 9 maggio, nell’Auditorium del Sant’Artemio, dalle ore 10.30, il concerto “Quello che le donne dicono”, rivolto alle studentesse e agli studenti delle scuole superiori del territorio, ai docenti, al personale educativo e dedicato ai temi delle pari opportunità e dei diritti delle donne. L’appuntamento è patrocinato da Commissione Provinciale pari opportunità, Commissione per le pari opportunità del Comune di Treviso, Progetto Donne Veneto, Festival Treviso Città per le Donne e Spazio Donna Treviso.

Lo spettacolo condurrà i presenti, in due momenti distinti, in una riflessione emozionante e senza retorica sulla parità di genere, attraverso l’esibizione di Fabio Caon, voce narrante, artista e docente dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, insieme alla sua band formata da Elisabetta Andriolo (voce recitante), Massimiliano Cortivo (voce recitante), Alessandro Ferretto (tastiera, voce, Angelo Lacitignola (tastiera, voce), Tommaso Trivelli (batteria), Alessandro Gardinale (basso), Damiano Peres (chitarra), Alessandra Secchieri (voce).

La prima parte dell’evento, riservata alle scuole superiori, inizierà alle ore 10.30 con il momento dei saluti istituzionali; a seguire, la lezione-concerto “Quello che le donne dicono”, al termine della quale si svolgerà un dibattito con le domande e curiosità delle studentesse e degli studenti degli istituti superiori partecipanti.

La seconda parte della giornata, invece, è aperta a tutta la cittadinanza e inizierà alle ore 17: in questo secondo momento la lezione-concerto di Fabio Caon & Contesto band avrà un focus dedicato in particolare a docenti e personale educativo del territorio. Il termine è previsto per le 18.45.

 

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È stato presentato oggi, nella conferenza stampa svolta presso la Provincia di Treviso cha patrocina l’iniziativa, il progetto "Vinci la Violenza, torna a sorridere" realizzato dal Centro Antiviolenza Telefono Rosa di Treviso assieme all’azienda del trasporto pubblico locale, MOM Mobilità di Marca Spa e il sostegno del Comitato Pari Opportunità dell'Ordine degli Avvocati di Treviso, per sensibilizzare la cittadinanza tutta sul fenomeno della violenza di genere.

Valorizzando la rete capillare del sistema del trasporto pubblico gestito da MOM si vuole cogliere l’occasione di far conoscere nel modo più ampio possibile la presenza e il lavoro del Centro Antiviolenza Telefono Rosa. L'iniziativa si realizzerà attraverso l'affissione all'interno dei 450 autobus MOM di manifesti/volantini che, richiamando l'attenzione sul tema della violenza sulle donne, informeranno la cittadinanza sulle modalità di contatto diretto con il Centro Antiviolenza Telefono Rosa di Treviso, a cui le donne possono rivolgersi per chiedere aiuto.

Gli “appendini” con i contatti del CAV che si troveranno a bordo bus sono a disposizione dei passeggeri che sono espressamente invitati a portarli con sé (su ognuno c’è infatti scritto “Staccami e portami con te”), con la speranza che raggiungano case, luoghi di lavoro, scuole.

Hanno partecipato alla conferenza stampa, Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso, Giacomo Colladon, presidente di MOM, Maria Stella Di Bartolo, presidente del Centro Antiviolenza Telefono Rosa di Treviso, insieme a Rita Giannetti, vicepresidente del Centro. Presenti anche Olga Rilampa, presidente della Commissione provinciale pari opportunità, Gloria Tessarolo, assessore del Comune di Treviso delegata alle pari opportunità, e Marco Turrini, colonnello del Comando provinciale dei Carabinieri di Treviso.

“Il primo passo è parlarne – ricorda Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso – un messaggio che è punto di partenza per tutte le attività che la Provincia, in collaborazione con gli organi provinciali competenti in materia di pari opportunità e sensibilizzazione, rilancia durante l’anno sul tema del contrasto alla violenza, in qualunque forma essa si manifesti. Siamo dunque lieti di supportare anche questo nuovo progetto di Telefono Rosa, dando il nostro patrocinio: grazie alla sensibilità di MOM e alla capillarità della rete trasporti, su tutti i bus cittadine e cittadini potranno staccare degli appendini cartacei dedicati con i contatti utili per cercare sostegno e consulenza. Un piccolo ma significativo segnale di aiuto per diffondere anche tra le nuove generazioni il messaggio che parlarne può salvare una vita e che non si è mai soli”.

“Con 40mila passeggeri al giorno e quasi un milione di corse l’anno, MOM – commenta il presidente dell’azienda, Giacomo Colladon - è il punto di riferimento per la mobilità di una fetta importante dalla popolazione del nostro territorio, avendo una operatività in tutta la provincia di Treviso e oltre. Il 62% dei nostri clienti sono donne, quasi l’80% sono giovani: i messaggi a bordo bus potranno quindi raggiungere i target giusti, sia per diffondere i contatti del CAV a chi ha bisogno di aiuto, sia per educare le nuove generazioni su un tema così importante”.

“L'obiettivo – spiega la presidente del CAV, Maria Stella di Bartolo - è garantire una diffusione costante, chiara e immediata della realtà del Telefono Rosa nel territorio, affinché quelle donne che stanno subendo violenze di genere, maltrattamenti, violenza domestica, psicologica o economica sappiano che il contatto con il CAV è immediato, diretto e gratuito. Non solo: tutta la cittadinanza potrà così acquisire consapevolezza del lavoro del Centro Antiviolenza, presidio fondamentale per l’emersione della violenza di genere e per la lotta al fianco delle donne per la loro fuoriuscita dalla violenza”.

Le domande possono essere inviate fino al 18 febbraio

La Provincia di Treviso ha pubblicato un avviso rivolto alle associazioni del territorio che si occupano di pari opportunità per formare un albo provinciale. Obiettivo dell'iniziativa, promossa dalla Commissione pari opportunità della Provincia, quello di favorire la conoscibilità delle associazioni, la diffusione di iniziative e lo scambio di buone prassi sul tema. Per la registrazione, non sono previste spese.

Le associazioni possono inviare la propria candidatura fino al 18 febbraio, compilando il modulo disponibile sul sito della Provincia di Treviso, nella sezione Avvisi, al seguente link: https://bit.ly/modulo-associazioni-pari-opportunità .

Per ottenere la registrazione all'Albo, l'associazione richiedente dovrà avere i seguenti requisiti: essere costituita in forma di ente no profit riconosciuto o non riconosciuto (iscritto o non iscritto al Registro unico nazionale del Terzo settore); avere sede principale o secondaria nel territorio provinciale di Treviso; avere tra le proprie attività “la promozione delle pari opportunità”, come da atto costitutivo o statuto.

Il modulo potrà essere consegnato a mano, all'ufficio Accettazione atti della Provincia di Treviso, edificio 6, piano terra, dalle ore 8.30 alle 13.00, dal lunedì al venerdì oppure a mezzo pec, esclusivamente in formato pdf, all'indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Pubblicata una brochure digitale in collaborazione con l’Accademia della Crusca

Si è svolto martedì 11 ottobre al Sant’Artemio l’incontro di presentazione della brochure digitale “Linee guida per la promozione delle pari opportunità attraverso il linguaggio amministrativo”, realizzata su iniziativa della Consigliera provinciale di Parità, Tiziana Botteon, insieme alla Provincia di Treviso e rivolta ad amministratrici, amministratori, dirigenti, funzionari e personale degli enti locali. La breve guida, sfogliabile a questo link: bit.ly/Linee-guida-pari-opportunità , è stata redatta con la collaborazione della docente e linguista dell’Accademia della Crusca Cecilia Robustelli.

La brochure ripercorre in sintesi i punti salienti della storia della lingua italiana, focalizzandosi in particolare sull’origine e sull’evoluzione del linguaggio di genere nei testi amministrativi, e raccoglie le principali norme grammaticali per scrivere documenti ed esprimersi nel rispetto del genere dell’interlocutore.

Hanno preso parte all’incontro di oggi, su delega del presidente della Provincia di Treviso Stefano Marcon la consigliera provinciale delegata alle pari opportunità Francesca Laner, la Consigliera di parità Tiziana Botteon, la linguista Cecilia Robustelli e numerosi amministratori, amministratrici e rappresentanti istituzionali del territorio, collegati anche da remoto. 

Martedì 10 maggio al Sant'Artemio il presidente della Provincia di Treviso Stefano Marcon ha incontrato la nuova Consigliera di Parità provinciale, Tiziana Botteon.

L'annuncio della nomina della Consigliera era stato comunicato venerdì 6 maggio. 

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Il Parco Sant'Artemio e il Parco della Storga

E’ consentito l’accesso al Parco del complesso di Sant’Artemio e al Parco della Storga nei giorni feriali dalle ore 7.00 alle ore 19.00 e nei giorni di sabato, domenica e festivi dalle ore 8.00 alle ore 18.00.

In ottemperanza alle norme in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-2019 l’accesso del pubblico al Parco è condizionato al rigoroso rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro e del divieto di ogni forma di assembramento di persone; è richiesto l’utilizzo di mascherine o ogni altro idoneo dispositivo per la copertura di naso e bocca, nonché di guanti o gel o altra soluzione igienizzante.

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